L’apericena by night del giovedì conta solamente per una mezza giornata di gara, anche se la gara è asciutta e con meno sorprese, ma lo spagnolo Pepe Lopez e Gryazin hanno già messo le mani avanti facendo capire a tutti che chi vuole vincere dovrà passare sopra di loro. E poi c’è la Yaris, il debutto atteso da più di un anno, interessante per le molte risposte date.
L’interesse per il WRC2 questa volta era alle stelle, soprattutto per il debutto della tre cilindri Toyota GR Yaris Rally2, una vettura sulla quale i nipponici hanno spinto tantissimo sin dal varo del progetto. Un attenzione che la serie cadetta ha però ripagato largamente mettendo sul piatto due gustosissime rivincite, quella dello spagnolo Pepe Lopez e di Nikolay Gryazin. Il primo con una mezza stagione al palo per il ritiro della patente, il secondo per un Montecarlo perso su un taglione penalizzato dopo un reclamo; cinque secondi sufficienti a Rossel per scippargli il successo. Due guasta feste che hanno rubato la scena al debutto della Yaris, se vogliamo è quello che in un certo senso ha fatto anche Sami Pajari, al volante proprio della debuttante Toyota. Quarto di classe a venti secondi dalla testa, ma ad appena tre secondi da Rossel, capace di mollare all’esperto Lefebvre con la stessa vettura una ventina di secondi scarsi. Il ventiduenne nel mirino della squadra Finlandese di Montecarlo alle spalle ha solamente quello disputato al volante della Fiesta Rally3, visto che l’anno scorso un malanno l’ha obbligato a gettare la spugna prima del via. Il ragazzo ha impressionato soprattutto nella discesa di Saint Geniez, dimostrando un’altra volta che in rally2, come sulle rally1, il peso maggiore è l’elemento umano. Per una prima valutazione completa sulla vettura ora possiamo attendere tranquillamente la fine della gara, la Yaris ha dimostrato di avere un ottimo grado di competitività, deludendo chi si attendeva un flop, ma anche chi profetizzava una vettura in grado di sbaragliare la concorrenza. Tornando al leader della gara, Lopez l’anno passato al monte ha portato a podio la Hyundai i20 N, dopo essere stato appiedato per la storia della patente ha ripreso il volante di una Coreana, ed ha vinto subito nel supercampionato iberico. Non abbastanza per riguadagnarsi un sedile in Hyundai (Spagna), oppure in Toyota (Spagna), un occasione persa da entrambi gli importatori spagnoli, con l’aggravante di andare a dimostrare con una privatissima Fabia RS che il livello delle vetture di Mlada è per tutti lo stesso. Se sulla prima Pepe ha picchiato duro, l’unico che forse si è fatto sorprendere e non ha attaccato a fondo è stato Gryazin, ma a Breziers ha affondato il piede sull’acceleratore, ed è rimasto in scia al Lopez, mollando al compagno Rossel dieci pesantissimi secondi. Ma c’è una nota positivissima anche per i nostri con un Daprà, nono di WRC2 e sesto nel Challenger, alla sua seconda gara in rally2 è tantissima roba.