Alla fine della prima giornata di gara il WRC Promoter ha indetto una sorta di incontro con la stampa per parlare di futuro, ma in realtà non si è andato tanto più in là di quello che potrebbe essere il nuovo calendario, ma soprattutto parlando di regolamenti tecnici e sportivi è stato specificato si tratta di argomento di competenza della FIA.
La curiosità quando si parla di futuro, ed in particolare di 2025, è tanta e la conferenza informale in tema indetta ieri sera dal Promotore, ha fatto drizzare a tutti le antenne, ma come era prevedibile le carte sono rimaste quasi tutte coperte. L’impressione è quella di una conferenza a sfondo politico da leggere tutta tra le righe, con un promoter che nelle ultime stagioni non si è mai fatto remore a parlare di tutti gli argomenti, compresi quelli dovevano essere di dominio della FIA. Questa volta invece parlando di regolamenti, la palla è stata buttata immediatamente nel campo di Place de la Concorde. A libera interpretazione il perché sia stato sottolineato questo passaggio; se per volere deresponsabilizzarsi in questo momento particolarmente delicato, oppure forzato dopo gli ultimi screzi con una federazione che non ha più intenzione di concedere delle deleghe in bianco. Sull’argomento più scottante, la nuova classe di vetture regine, tutto è ancora aperto, e sono in corso le consultazioni con i costruttori, ma con una strada aperta a tutto: i due anni di proroga, accorciare i tempi, rally1 meno, rally2 plus, ed è evidente che sul piatto non c’è nessun regolamento. Nemmeno un accenno alle regole sportive, a cominciare dalla riduzione dei format, dopo quanto successo con i punteggi l’argomento è chiaramente off limits, per non irritare oltre la presidenza. L’unica certezza di cui si parlato è l’ingresso nel calendario WRC 2025 dell’Arabia Saudita, e degli Stati Uniti nel 2026. A questo proposito permetteteci di aggiungere teorico, visto che il Tennesse è una di quelle candidature che sui budget ha già bluffato e portare tutto al 2026 ha il gusto di un rilancio al buio. Non ci sono indicazioni invece se si resterà a quota tredici gare, oppure si passerà a quattordici, con una sola new entry nel 2025 si potrebbe accantonare una gara europea, visto l’affollamento di appuntamenti nel vecchio continente.