Il campionato mondiale è appena iniziato ed il secondo round del WRC2, proporrà una sfida a tre tra la Fabia RS di Oliver Solberg, la Hyundai i20 N di Emil Lindholm e la nuova GR Yaris di Sami Pajari. Il giovane Solberg dovrà confermare il suo ruolo di favoritissimo e gestire la pressione di un campionato dove è obbligato a vincere.
Il 2024 per Oliver Solberg si propone come la stagione della svolta, sino ad oggi ha dimostrato di possedere un talento naturale smisurato, ma nella gestione di un campionato ha sempre fallito l’obbiettivo. Gli anni di Oliver sono appena ventidue, esattamente quelli di Pajari e cinque in meno di Lindholm. A differenza degli altri due sin dai primi passi ha però corso sotto la luce dei riflettori, i vantaggi del cognome, da una parte sono stati decisivi nel mettere assieme i budget per correre, dall’altra un peso che lo ha portato a bruciare le tappe, ed oggi ha ancora le ossa rotte (e tre stagioni da dimenticare), senza essere riuscito a mettere in carniere un campionato di peso. L’anno passato sulle strade di Umea è stato autore di una gara perfetta, con una concorrenza più numerosa ed agguerrita di oggi. Autore di una partenza veloce ma senza esagerazioni alla fine della prima frazione era rimasto con il solo Pajari in scia, mentre il resto del plotone tra errori più o meno evidenti aveva già perso contatto. Quando Sami è inciampato all’inizio del sabato Oliver mantenendo un buon passo, ha controllato Veiby con una certa autorità, tagliando il traguardo con una solida performance sotto tutti profili. Solidità che nel corso della stagione è venuta meno, e troppo spesso ha tenuto un passo esagerato inciampando in errori, e stressando esageratamente la meccanica della sua Fabia RS. Quest’anno ha giustamente rinunciato alla tentazione di salire su una Rally1 semiprivata, ma nel 2025 è probabile si andranno a liberare uno o più sedili, ed allora ancora prima di un eventuale valigia Monster, sarà importantissimo per lui presentarsi sul mercato di fine stagione con in tasca il titolo WRC2. Soprattutto perché il suo sfidante per il titolo, e per un futuro sedile ufficiale, è Sami Pajari, l’unico pilota al volante di una GR Yaris Rally2 nel mirino di Latvala e Morizo. La prima sfida tra i due è andata in scena al Montecarlo, dove entrambi non erano iscritti per i punti del WRC2. Il Finlandese è stato autore di una gara regolare, fedele all’obbiettivo di fare chilometri, mentre Oliver ha pagato un pegno nelle speciali in notturna, ma il venerdì e sabato mattina ha tenuto autorevolmente il passo indiavolato dei primi tre. A metà seconda tappa una doppia foratura lo ha obbligato a fermarsi in trasferimento, sprofondando nelle retrovie, ed anche se la gara non contava per il WRC2 le critiche per il risultato non brillante non sono mancate. Ulteriori pressioni con le quali dovrà fare i conti nella gara di casa, e la crescita prestazionale di Pajari potrebbe metterlo ulteriormente in difficoltà.