La sesta edizione della gara Croata Rally day Due Castelli, raccoglie un elenco iscritti di tutto rispetto centodieci vetture, oltre ottanta delle quali provenienti dall’Italia, una sorta di rally show sulla terra con cinquantacinque chilometri cronometrati, un numero in linea con le gare italiane (CIRT, Raceday e CIRTS) che hanno messo assieme storiche e moderne.
La gara Istriana che si svolge nei pressi del Limski kanal, nelle cinque edizioni precedenti è sempre stata una sorta di feudo per i terraioli italiani, con una fortissima attrazione sui piloti del nord est, dove oramai l’unica isola a tutta terra è rimasto il Prealpi Master Show. Il chilometraggio è leggermente superiore ad un rallysprint, ma ad attrarre è la formula delle due speciali ravvicinate da mandare giù tutte di un fiato prima in un senso e poi nell’altro, di mattina e poi di pomeriggio, cinquantacinque chilometri cronometrati ed appena sette chilometri di trasferimento. Una formula concentratissima che riduce al minimo tutti i costi gara, e propone un iscrizione abbastanza leggera, ma soprattutto concede di essere al via con tutti i generi di vettura: rally moderne, ssv, rally storiche, cross country, ecc.. . L’economia della gara di per se gioca un ruolo molto importante, ma non può certamente essere l’unico fattore di tanto successo, altrimenti non si spiegherebbe perché le altre gare croate sterrate con questi chilometraggi non raggiungono certi numeri. Al Delta a inizio gennaio gli italiani erano appena in quattro, mentre per il più conosciuto Rally Show Santa Domenica gli equipaggi con il tricolore erano una trentina. Se da una parte incide la distanza dal confine Italiano, dove l’Istria fa la parte del leone, quei centocinquanta, duecento chilometri in più verso Zagabria fa abbastanza strano possano incidere così tanto come nel caso del Delta. Di sicuro si tratta di un fenomeno da studiare attentamente, che da una parte indica che la voglia di terra c’è, ma in Italia evidentemente si è rotto qualcosa tra domanda ed offerta. Se da una parte è evidente il problema degli organizzatori a sobbarcarsi i costi dei ripristini, dall’altra c’è una federazione che non fa nulla per invertire un trend che ha ridotto i calendari delle gare terra ai minimi storici. Ed oggi le uniche a sopravvivere sono le gare di campionato CIRT, oltre a un paio di gare a se stanti come il Brunello e il Prealpi Mastershow, due gare se vogliamo agli antipodi.