COSTRUTTORI E FIA SCINTILLE IN VISTA

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Negli ultimi trent’anni di WRC il rapporto tra le case costruttrici e la FIA si è decisamente spostato a favore del costruttori presenti nel WRC, con la federazione ridotta al ruolo di arbitro per trovare un punto di intesa, il baricentro decisionale questa volta si è spostato a Place de la Concorde visto che le nuove regole hanno sorpreso tutti i costruttori.

Le nuove regole presentate nel rapporto del consiglio mondiale della FIA di fine febbraio, hanno sorpreso tutti i costruttori che non si attendevano dei cambiamenti radicali, ed il fatto che per raccogliere le prime impressioni ci sono volute dalle ventiquattro alle quarantotto ore la dice lunga sulla situazione. Vuoi l’imbarazzo per la sorpresa; dopo la cancellazione di Balestre dei gruppi B, a memoria non si sono più registrati dei cambiamenti che le case costruttrici non conoscessero anticipatamente. Questa volta sono stati consultati a più riprese dal gruppo di lavoro, ascoltando tutte le esigenze e proposte, tutte profondamente differenti, ma visti i precedenti non sono stati coinvolti nel fare sintesi, ed elaborare nuove proposte. Quelle sulle quali le nuova presidenza aveva chiesto di lavorare già dal Montecarlo 2022 quando hanno fatto il loro esordio le ibride, ma in due anni di consultazioni tra le commissioni WRC e Rally non si è cavato un ragno dal buco. Si è arrivati al terzo anno di vita dell’Hybrid, senza neppure avere trovato uno straccio di accordo sui due anni di proroga del regolamento tecnico. Sino a ieri parlando di futuro, oltre al promotore anche i rappresentanti dei costruttori non si sono mai tirati indietro dal dichiarare, su tutto e di più. Dopo le decisioni del consiglio invece si sono presi tutto il tempo per riordinare le idee, ed anche le prime dichiarazioni sono state politicamente pesate con attenzione, e non un tanto al chilo come ci hanno abituati. Per il momento si tratta semplicemente di linee guida, e quindi ogni costruttore sta cercando di leggere dove vuole arrivare la FIA, e dove scrivendo i regolamenti ci possono essere margini di intervento nella stesura per volgere certi aspetti a proprio favore. Dopo anni di immobilismo, bloccato dai troppi interessi particolari, qualcosa è cominciato a muoversi, se in questi primi momenti prevale tra le parti la prudenza, in una maniera più politica, nel senso alto di questa parola. Già dal prossimo consiglio dove il regolamento per il 2025 dovrà essere presentato, gli scontri dietro le quinte non mancheranno, e si preannunciano due stagioni dove si possono intravedere già oggi le scintille. Con il legislatore da una parte e i differenti interessi dei tre soggetti oggi impegnati nel WRC, che dovranno mediare anche con i costruttori seriamente intenzionati ad entrare nel WRC. Precedentemente marginalizzati, molto di meno oggi con Robert Reid alla testa del cambiamento.

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