In pochi sino ad oggi si sono avventurati nel commentare una delle novità regolamentari di questa stagione, l’accorpamento delle gare CIAR e CRZ, in una sola gara a coefficiente 2. Decisione per certi versi abbastanza marginale visto l’esiguo numero di gare CIAR, sette, e TIR, otto; ma anche se è ancora presto per valutare gli effetti, qualche indicazione è già emersa.
Le 109 vetture iscritte al Ciocco sono un importante successo per la gara Garfagnina, certamente molti meno rispetto ai centoquarantaquattro del venti ventitré, ben trentacinque in meno. L’anno passato il numero a tre decimali era però equamente diviso tra i settantasei del campionato italiano assoluto rally e i sessantotto della coppa rally di zona (sesta zona). Il plotone CRZ in quest’edizione a grandi linee si è spaccato a metà, con una trentina di vetture che ha preferito restare al palo, visto che i numeri di iscritti a CIAR, CIRP e 2 RM sono abbastanza in linea con quelli passati. Quest’anno però manca una dozzina di Toyota della GR Yaris Rally Cup e questo fa pendere l’ago della bilancia verso chi (nel CRZ) ha scelto comunque di esserci. A pesare sulla scelta di gettare la spugna inevitabilmente ci sono i costi di iscrizione che raddoppiano, ma questi pesano in maniera particolare su chi corre con la vettura di proprietà e non con una vettura a noleggio. Ed in Italia nei rally si corre prevalentemente in affitto con percentuali che si aggirano dal 80%, al 90% dei casi. In questo secondo caso parlando di un coefficiente 2, quindi una gara che ne vale due, con molti più chilometri, ma nel caso specifico del Ciocco (con 105 chilometri) ci saranno dai dieci ai quindici chilometri in meno rispetto al chilometraggio di due CRZ. Se andiamo a sommare anche un piccolo risparmio per una sola trasferta, probabilmente per buona parte del plotone la gara doppia costa qualcosina in meno. Quanto alle casse dell’organizzazione l’equazione tra gli assenti e i presenti propone tra le due edizioni un incasso molto simile, a fronte di qualche problema logistico in meno: dal tenere cucita la gara, a differenti orari da incastrare tra pedana di arrivo oppure di partenza. Dal punto di vista generale della gara maggiore il bilancio è sicuramente positivo, per trovare un elenco iscritti con tre unità decimali bisogna andare indietro di oltre venti anni. Ed anche negli anni novanta il traguardo dei cento era un miraggio. Il primo bilancio complessivamente è positivo, bisognerà però fare di conto a fine stagione per capire i risvolti sul CRZ, nel suo complesso.