CONTINUA IL TIRO DELLA GIACCA FIA

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Se nei primi mesi dell’anno, fiutando che ci sarebbero potuti essere dei cambiamenti inaspettati, Hyundai non ha mai smesso di fare pressioni alla FIA, mentre Toyota era rimasta abbastanza nel silenzio, ora che si tratta di scrivere le regole comincia a farsi sentire, con richieste di chiarimenti troppo basilari per non avere come secondo fine tirare la giacca della FIA.

Solamente qualche mese addietro, mentre Abiteboul non ha mai mancato di farsi sentire, sia pure in maniera garbata e continuando a sottolineare di non volere fare pressioni, qualcuno ha interpretato i silenzi della Toyota come una maggiore propensione ai cambiamenti. In realtà ad Jyvaskyla e in Giappone avevano una visione del futuro a grandi linee simile a quelle dei Coreani, e tutto sommato gli faceva gioco fossero gli altri a metterci la faccia. Oramai a quasi tre settimane del consiglio mondiale, il gruppo di lavoro FIA e i costruttori si sono sicuramente interfacciati, anche perché è difficile immaginare la stesura di un regolamento senza un consulto continuo a livello tecnico. Le regole riguardano il 2025 non saranno rivoluzionarie, ma sei mesi per realizzarle è un tempo davvero minimo, ed è ovvio gli interessati vogliano cominciare a lavorarci da subito. Se ad Alzenau sembrano non avere cambiato di molto i loro piani per il futuro, con un lavoro a 360° sulla rally1 e sulla rally2, si continua a lavorare a tamburo battente per chiudere il gap con gli avversari, e gettare le basi future per il sorpasso. In Toyota sono sembrati più sorpresi dal cambio di filosofia, e stanno faticando a interpretare il punto di arrivo, o meglio stanno cercando di dare una spinta verso la loro interpretazione. La filosofia per i due anni di proroga è abbastanza chiara, ed anche se le interpretazioni in molti casi stanno sconfinando nella fantasia, visto che le linee guida del documento del consiglio mondiale non sono così chiare e si prestano a differenti interpretazioni. L’abbassamento dei costi si gioca tutto sull’eliminazione dell’unita ibrida, che qualcuno ama interpretare come l’addio ai cinquecento cavalli teorici. Mai visti nemmeno con il telescopio. A non andare giù ai costruttori è un aerodinamica più povera come effetti, ma comunque costosa perché deve essere ridisegnata e testata. A meno che non si parli solamente di andare a impoverire i materiali utilizzati. Ed altra nota dolente una flangia ridotta, l’idea del gruppo di lavoro è ridurre la potenza, ma avere fino a fine 2026 le rally1 come categoria top, con un gap meno marcato. Mentre le case vogliono un gap più ampio, per evitare di essere battuti sia pure a spot come è già successo in passato.

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