Come abbiamo sottolineato qualche settimane indietro ai Laghi, è importante fare emergere lo sforzo di organizzazione e direzione gara, quando all’unisono lavorano per cercare di fare disputare la gara per intero a tutti gli iscritti, e non solamente portarla in fondo senza complicarsi la vita. Un malcostume che abbiamo definito italico, ma alla prima della serie UK è successo di peggio.
Le nostre critiche, che sono anche quelle di tanti piloti, rivolte al malcostume molto in voga nella nostra penisola di non fare ripartire una speciale interrotta, indipendentemente dalla possibilità di farlo. Troppo spesso incastrati nell’equazione delle tempistiche imposte dalla tabella di marcia, ed elenchi iscritti dove la testa della gara rischia di mangiarsi la coda. Oppure stoppare tutto appena si interrompe la speciale nel nome della sicurezza, problema reale, ma sul quale se non si lavora quando viene imbastita la gara è quasi inevitabile soccombere. Alla gara inaugurale del campionato made in Gran Bretagna sono riusciti a mandare in scena una commedia buffa dove nella prima bouclé di cinque speciali (46,3 chilometri; la metà del chilometraggio totale), una sessantina di vetture, circa la metà del gruppo non ha disputato un solo chilometro cronometrato. Sulla prima speciale sono transitate solo quindici vetture, mentre nella seconda un’altro incidente ferma nuovamente tutto dopo sessanta vetture. Nella terza compare un trattore in speciale, e ci si ferma dopo una decina di vetture, ma a quel punto la corsa esplode, con la direzione gara che non riesce più a ricucire gli strappi. Con la macchina organizzativa oramai in tilt vengono cancellate le ultime due speciali della bouclé. Mentre i concorrenti raggiungono alla spicciolata il service appena fuori Garstang, ci si riorganizza per tirare le fila della replica pomeridiana. Metà del gruppone non ha disputato nemmeno una speciale e più della metà delle quarantasei rally2 al via, di prove ne ha disputata solamente una. Il maltempo non ha aiutato, ma un caos simile in una gara valida per un campionato nazionale è qualcosa difficile da immaginare. Senza considerare che tutte le zone spettatori erano a pagamento e nel primo giro lo spettacolo non c’è stato, ma mancava anche qualsiasi genere di informazione e in molti dopo ore sotto l’acqua se ne sono tornati mestamente a casa. Se alla vigilia della gara a Garstang festeggiavano un elenco iscritti con centotrenta vetture, e poco meno di cinquanta tra Rally2 e R5, alla fine sono riusciti a rimettere assieme di una gara azzoppata, anni luce dagli standard i una serie nazionale.