Lo Shake Down del Safari va in scena sui soliti cinque chilometri e quattrocento metri della prova di Loldia sulla sponda nord occidentale del lago Naivasha, una prova asciutta appena qualche decimo più veloce rispetto all’anno passato. A firmare il miglior passaggio è stato Rovanpera ma il giro dopo Neuville ha pareggiato i conti, facendo sentire il fiato sul collo al suo rivale.
Come in altre gare lo shakedown è stato un’occasione per mostrare i muscoli agli avversari, un esercizio che piace molto a Rovanpera sempre pronto a mettere un pizzico di pressione in più al resto del gruppo. Un fondo in condizioni ottime, forse con un pizzico di umidità in più in grado di trattenere maggiormente la polvere a terra, anche su un tracciato estremamente concentrato dove la polvere non manca mai. Il tempo Kalle lo batte il secondo giro, migliorando la performance venti ventitré di due decimi. Ma se l’anno passato alle sue spalle Tanak gli pagava un secondo e mezzo, questa volta la Hyundai di Neuville gli è rimasta sugli scarichi, a soli due decimi, e nel terzo passaggio è andato a pareggiare i conti. Se a baby Kalle piace sventolare il drappo sotto il naso dei suoi avversari, cercando in primis di aumentare la pressione, questa volta ha trovato pane per i suoi denti con un Neuville più determinato che mai. Il Belga in Kenya dovrà dimostrare di sapere reagire alla scomoda posizione di partenza, perché da quelle parti può essere un Gap, ma per stravolgere gli equilibri bastano solamente due gocce d’acqua. La terza piazza a tre decimi dai due jedi è andato a prendersela al quarto passaggio Esapekka Lappi, nel suo caso più che di sfoggio dei muscoli, l’impressione è quella di chi è alla ricerca dei suoi limiti. Il primo giorno avrà il vantaggio di essere l’ultima Hyundai a prendere il via, ma è facile immaginare da parte sua una gara tattica come in Svezia. Ad un secondo dai due leader in quarta posizione si piazza un Elfyn, veloce ma attento a non lasciarsi tirare nelle scaramucce pre gara, esattamente come Tanak quinto tempo, una manciata di decimi più in là. Con un distacco leggermente inferiore ai quattro secondi troviamo Fourmaux e Katsuta, una partenza molto guardinga per due piloti che devono puntare tutto su un passo leggermente più accorto, e sperare in una gara molto dura in grado di mettere alle corde le meccaniche delle vetture. Nel WRC2 Greensmith mette un secondo tra la sua Fabia RS e quella di Solberg; lo svedese nel primo giro manca un punto di frenata e salta su un terrapieno, nulla di più di qualche secondo perso, ma potrebbe essere utile a mettergli una briglia prima di cadere nelle esagerazioni a cui ci ha abituati.