Il tracciato della prova spettacolo nella periferia di Nairobi non è realmente indicativo, ma nelle precedenti tre edizioni le vetture di Alzenau non erano mai riuscite a imporsi, mentre questa volta sono riuscite a firmare un bell’uno due con Neuville in testa ed a inseguirlo un decimo indietro il compagno di squadra Tanak.
I cinque chilometri scarsi della Super Special Kasarani (4,84 Km), un mini circuito sterrato ricavato in una grande area vuota a margine dei quartieri nord della capitale Kenyota, nella loro artificialità non nascondono particolari insidie, se non i bordi rialzati e un paio di guadi. Trabocchetti che non hanno indotto in errore, come sempre, il drappello delle rally1, ma in realtà non hanno nemmeno fatto un vero accenno di selezione. Con i primi sette: Neuville, Tanak, Rovanpera, Katsuta, Lappi, Evans e Fourmaux raccolti in un fazzoletto di appena 2”.2. Come sottolineato impossibile trarre una qualsiasi indicazione tecnica sulle vetture, oppure sul colpo di volante dei piloti, se non una di tipo decisamente più scaramantico. Il primo successo scratch nella prova di apertura del Safari di una Hyundai, un segnale nel quale Abiteboul e i suoi uomini possono attribuire un segnale di buon auspicio. Le uniche rally1 a pagare qualche secondo in più al gruppetto di testa sono stati Gregoire Munster e Jourdan Serderidis. Se tra i big il gruppo resta unito tra le rally2 per fare esplodere il plotone bastano quei pochi chilometri. Il primo a salire in cattedra è Greensmith che lascia Solberg e Kajetanowicz attorno ai tre secondi, la Hyundai i20 N di Ciamin ne paga sette e Dominguez sfiora i dieci. Escursioni fuori strada per la Hyundai del fratellino di Munster, il ventiduenne Charles; la Mitsubishi Lancer Evo di Rathod e la Fabia R5 dell’altro kenyota Virani. Un’oscar però se lo porta a casa Singh Vohra, pronti via e rimedia subito i dieci secondi per partenza anticipata, subito dopo si gira nella pozza d’acqua, e tanto per non farsi mancare niente rimedia un doppio cappottone. Sceso dalla macchina resta a bordo pista per sete otto minuti per poi risalire al volante, e finire la sua speciale con la sua Fabia Rally2 Evo oramai claudicante.