La proposta di ritornare a dare dei format diversi, per esaltare le caratteristiche di appuntamenti storici come il Montecarlo o il Safari è un occasione che il presidente del Kenya William Samoei Rutu ha colto al volo, ed in occasione della cerimonia di partenza ha espresso la volontà di tornare a dare respiro e chilometri al loro percorso.
L’idea di un ritorno a delle gare tradizionali più lunghe, ha permesso al presidente del Kenya, William Samoei Ruto, una sorta di intervento a gamba tesa durante la cerimonia di partenza, dove ha promosso la volontà di dare più respiro al percorso, ed allungare la gara. Un lavoro che l’organizzazione in collaborazione con il governo del Kenya ha intenzione di portare avanti assieme alla FIA e al promotore; una finestra una finestra che si è aperta alla fine dello scorso anno. La filosofia è adottare programmi e layout di gara flessibili, in grado di contemplare delle gare sprint più concentrate, e tornare a proporre delle gare di resistenza. Oggi l’evento ha proposto quattro giornate di gara, compresa la cerimonia di partenza e la super speciale del giovedì, uno sviluppo totale di 367,76 chilometri cronometrati. Come abbiamo sottolineato un brodo molto allungato, perché nella sostanza chilometro più chilometro meno la gara resta fedele allo schema attuale del WRC, che ha appiattito l’intero mondiale. Oggi la gara si è rivelata la più dura del WRC, ma se vogliamo più simile ad un Acropoli o alla Turchia. Lasciando alla storia, ed alla legenda, la gara di cinquemila chilometri dove non c’erano prove speciali, ma solamente controlli orari tirati; la versione più facilmente attuabile è quella andata in scena dal 1996 al 2002. Un concentrato di tre giorni con un chilometraggio appena sopra i mille chilometri di speciale. Una versione dura ma con delle speciali anche superiore ai cento chilometri, una vera gara di resistenza con tappe da trecento chilometri formate da quattro speciali al giorno. David Richards però si è sbilanciato ulteriormente e si è detto aperto a un formato a cui dare ancora più respiro, andando ad aggiungere alla base di Nairobi un secondo quartier generale a Mombasa. Teoricamente qualcosa in più rispetto alla penultima versione della gara a cavallo tra i due millenni, al momento però non sono ancora stati posati dei paletti ed è ancora tutto in divenire, ma questa grande apertura da entrambe le parti è un ottimo segnale.