Il primo atto della Croazia, i tre chilometri e seicentocinquanta metri dello Shakedown di Okic, propone una Toyota in grande spolvero, dopo una partenza a carte coperte, la squadra Nippo-Finlandese vede le sue due punte Ogier, ed Evans sferrare due colpi di incontro con i quali mandano alle corde le Hyundai i20 N Rally1 di Tanak e Neuville.
Il Rally Croatia inizia nel segno di un super Ogier, dopo una prima tornata sulla strada dello Shake, tutto sommata tranquilla, è rimasto a lungo fermo al palo, con le due Hyundai davanti a tutti. Ma dopo un ora e mezza abbondante le GR Yaris lasciano nuovamente l’assistenza, e l’otto volte campione del mondo fa esplodere i cronometri con un tempo di 1’55”.7. Evans invece nella seconda tornata non affonda completamente il piede, ma a stretto giro di posta si ripresenta alla partenza e batte la seconda prestazione assoluta, a sette decimi dal compagno di squadra. Chi non gioca con tatticismi particolari è la Hyundai, i suoi due piloti di punta Tanak e Neuville dopo il primo passaggio, rientrano quasi subito in prova e tutti e due fermano i cronometri sulla stessa prestazione al decimo di secondo 1’57”.1. Due o meglio quattro passaggi battuti con estrema regolarità, pochi decimi sopra il muro dei cinquantasette secondi. A poco meno di tre secondi si piazza la Puma Rally1 di Fourmaux, autore di una prestazione più che onesta. A sette decimi dal francese della M-Sport si posiziona un Mikkelsen attento soprattutto a macinare chilometri, ed aumentare il suo feeling con la sua Hyundai Rally1. Una condotta attenta e prudente come quella di Katsuta, il terzo uomo della squadra di Jyvaskyla, che si ferma a tre decimi dal Norvegese. Un paio di secondi più indietro (ben sette dal tempo di Ogier) chiude il plotone delle Rally1 la Puma di Munster, concentrato a non commettere errori. Tra le WRC2 a battere lo scratch è la Citroen C3 di Rossel, al terzo passaggio il francese beffa per quattro decimi il compagno di squadra Gryazin. Alle spalle delle Rally2 della Citroen Racing a poco meno di un secondo troviamo la Yaris di Pajari e la Fabia di Lopez, due decimi davanti alla Skoda ufficiale di Greensmith.