Uno dei punti interrogativi di quest’edizione del rally Italia Sardegna è quanto peserà un venerdì in versione corta sulla classifica di una gara dove l’ordine di partenza, per chi deve partire per primo e pulire la strada, ha sempre segnato profondamente il risultato finale, a meno di temporali o piogge che al momento non sono previste.
Il Rally Italia Sardegna tra le gare sulla terra ha sempre messo in grossa difficoltà chi ha l’ingrato compito di passare per primo sulla strada e pulire le linee al resto del plotone, ed in più di un’occasione ha dato una grossa mano a chi partiva dietro. Valori ribaltati che si leggono a chiare lettere nell’albo d’oro della gara. Senza nessuna intenzione di sminuire la solidità di uomo squadra come Dani Sordo, ed il suo buon passo nelle gare sulla terra più lente e dure (nonostante i quarant’anni suonati) i due successi ottenuti nel 2019 e 2020, senza il vantaggio di partire in fondo al gruppo non sarebbero arrivati. In questi anni l’unico elemento in grado di cambiare le carte in tavola è stata la pioggia, e il terreno appesantito dall’acqua, oppure i classici scrosci temporaleschi pomeridiani. Questa volta sarà interessante vedere Neuville e Evans, i primi due sulla strada se riusciranno a limitare i danni in una tappa dimezzata. Nei primi anni quando la norma dell’ordine di partenza è stata introdotta, è cambiato poco se non il nome di uno dei tre piloti del team Volkswagen, probabilmente a perderci qualche singola vittoria è stato principalmente Ogier. Dal 2017 però ha influito non solamente sul numero delle singole vittorie, ed in più di un occasione ha giocato un ruolo determinante anche nella corsa al titolo, questa volta a favore di Ogier. I settantasette chilometri delle speciali di Osilo e Castelsardo (mandate in replica a stretto giro di posta) possono pesare molto sui tempi di chi aprirà la strada, ma trattandosi di poco più della metà di un normale venerdì potrebbero lasciare le porte aperte ad un parziale recupero nella frazione del sabato. Se da una parte c’è l’equazione dei secondi persi al pulire la strada, dall’altra c’è la posizione di partenza del sabato. Più chilometri significa anche più errori e più ritiri e questi peseranno sull’ordine di partenza del sabato. Perdere solamente trenta, quaranta secondi, può consentire di restare in lotta per il podio, ma se il giorno dopo si parte per primi, secondi o terzi, l’emorragia di secondi continua e diventa complicata anche la top five, nonostante le Rally1 siano solamente otto.