Andrea Crugnola batte due scratch nella prima bouclé e prende il timone, ma la risposta di Tempestini è di quelle tempestose, ed anche lui si regala un doppio scratch e sulla lunga riesce a saltare un Crugnola un pizzico più guardingo per lo sporco, ma soprattutto perché la sua prima priorità è il CIAR dove l’unico che a fatica gli sta tenendo la scia è Campedelli.
Nelle ultime edizioni del Roma Capitale a primeggiare sono stati gli azzurri con Basso, De Tommaso e Crugnola, ed i due terzi del podio si sono sempre colorati di verde, bianco e rosso. Sino dalle prime battute a fare il rombo più dirompente è stata la Citroen C3 di Andrea Crugnola, riconfermando senza troppi tentennamenti quanto dimostrato nelle ultime due stagioni, con il dominio dell’anno passato e quello del venti ventidue, prima del cedimento che lo ha costretto a passare il testimone a Damiano. Anche questa volta è partito per fare saltare il banco e dopo i due punti, portati a casa nella power del Colosseo, nella semi tappa del sabato mattina con un uno due non pesantissimo, ma preciso e puntuale ha mandato tutti i suoi avversari alla corda. Una leadership con una decina di secondi su un folto Euro gruppetto dove c’era anche Campedelli, mentre Basso e Daprà gli pagavano già una ventina di secondi. Nella replica con la strada più sporca, ed il rischio forature maggiorato, il varesino accorcia leggermente il passo e si vede superare da Tempestini autore di un doppio scratch, ma sull’ultima speciale di giornata entrambi non danno tutto, e per appena sette decimi Crugnola riesce a riguadagnare la testa della gara. Ma in un finale dove i più veloci optano per una condotta conservativa e non per cercare di fare il vuoto i primi sei della generale Crugnola, Tempestini, Franceschi, Campedelli, Paddon e Llarena si ritrovano a condividere una classifica, per loro tutta da scrivere, visto che sono raggruppati in un fazzoletto di appena nove secondi. Una gara condizionata da un caldo opprimente ed una tappa che si è sporcata parecchio, ma soprattutto l’anno passato aveva causato molte forature. Un rischio che i primi hanno cercato di evitare, preferendo una condotta più attenta alla possibilità di fare la differenza. Tra gli attori del tricolore, a brillare di più è sempre la stella di Crugnola, questa volta a tentare di tenergli botta troviamo solamente Campedelli, ad una manciata di secondi. Mentre Basso non è mai riuscito a trovare il bandolo della matassa, staccato di una quarantina di secondi dal leader Crugnola, e davanti si ritrova anche Avbelj e Daprà in lotta per il primato nel Promotion.