Dopo un lungo periodo di assenza è tornata la leggendaria speciale di Ouninpohja, dove hanno fatto il loro debutto iridato le virtual chicane, una sorta di sostituto delle tradizionali chicane che in Italia abbiamo imparato a conoscere da inizio anno. Ma su una speciale di trentadue chilometri dove la media ha superato i 136 Km/h forse sarebbe il caso di chiarirsi le idee.
In Finlandia molti si sono dedicati all’esordio della virtual chicane nel WRC, in realtà da scoprire c’era ben poco visto che si tratta di una novità arrivata dal basso, che noi Italiani abbiamo imparato a conoscere all’inizio di questa stagione. Criticate da più parti, è giusto distinguere quando le chicane sono destinate ad esigenze organizzative, con le quali a volte bisogna obbligatoriamente fare di conto, ed altre dove sono un semplice placebo per dimostrare che è stato fatto qualcosa. In realtà in FIA dovrebbero chiarirsi le idee sul pericolo reale di avere delle gare dalle medie stellari, come quelle scandinave. A parte la legge dei grandi numeri per cui più veloci si va più aumentano i rischi, gare come il Finlandia e lo Sweden hanno sempre proposto delle medie molto alte, che per le caratteristiche del percorso non ci sembra comportino situazioni a maggiore rischio rispetto ad altre gare con delle medie più lente. Le macchine di oggi da quelle parti sono decisamente più performanti grazie ad un aerodinamica esagerata, che da un lato velocizza ma dall’altra da maggiore stabilità a vetture sempre più sicure. La speciale di Ouninpohja l’ultima volta è stata disputata nel 2017, quindi con le WRC Plus, vetture aerodinamicamente super performanti, allora con tre chicane contro le quattro odierne, su una speciale più corta di circa otto chilometri la media è sempre quella, sui centotrentacinque / trentasei orari ieri e oggi. Più che di rallentamenti, l’impressione è quella di volersi dare una lavata alla faccia, anche perché volendo rallentare sul serie si potrebbero creare delle arene come in Galles, dove la priorità è quella di garantire punti altamente spettacolari per il pubblico. Le strade su quella parte di Ouninpohja sono diritte e velocissime, ma nella seconda parte su quella che negli anni passati si sviluppava parte della Rapsula oppure Kakaristo dove le medie si aggiravano sui centoventicinque orari. L’impressione è quella di un organizzazione che presta occhio alle medie solamente una volta stabilito il percorso, giusto per dimostrare il minimo sindacabile di buona volontà. Nonostante un rally evento, probabilmente lo show sportivo più importante del paese, costruire qualche variante ai bordi della foresta per rallentare e dare anche qualche cosa in più al pubblico pagante, non sembra interessare a un organizzazione poco propensa a svecchiarsi.