Gli occhi del mondo dei rally guardano oramai da qualche mese al consiglio mondiale FIA di dicembre dove dovrebbero arrivare le prime indicazioni per la nuova regolamentazione tecnica 2027, ma a sorpresa sono tornate in ballo le regole per il 2025 con il kit ibrido che rischia di essere cancellato last minute, e quale sia la decisione la faccia è completamente perduta.
Dei problemi con Compact Dynamics si era sentito parlare da qualche tempo, ed al Central European erano emersi in maniera più evidente, nonostante lo stretto riserbo degli interessati. Oltre al tentativo di mediazione della FIA per fare rientrare le decisioni dell’azienda tedesca che fornisce il kit Hybrid, sul tavolo c’erano anche le ipotesi di lasciarne la gestione alle case, ma anche quella di eliminare l’intera parte ibrida. La situazione in un paio di settimane è precipitata rapidamente, con la M-Sport che da una parte ha cominciato a mettere sul piatto tutte le sue difficoltà ad andare avanti nel caso di un aumento dei costi, ed a quanto pare l’eventualità di perdere un competitor ha spostato l’ago della bilancia verso il colpo di spugna all’unità ibrida. Anche se le bocche restano tassativamente cucite la decisione di abbandonare l’ibrido sembra oramai presa, ed i segnali sono abbastanza evidenti con tutte le squadre che cominciano ad uscire allo scoperto con le comparazioni tra la rally1 “con” e la rally1 “senza”. Comparazioni che sono sicuramente state sperimentate in primavera, quando il gruppo di lavoro della FIA voleva tirare un colpo di spugna all’Hybrid, ma allora era stato fatto lontano da occhi indiscreti nelle rispettive basi di prova. Oggi invece, sia pure alla spicciolata, le squadre cominciano ad uscire allo scoperto, lontano dalle loro basi con le rally1 “senza”. Un segnale dal quale traspare quella che potrebbe essere la decisione finale, pronta ad andare in ratifica a dicembre. Indipendentemente dalle ragioni, oppure dalla bontà a meno di eliminare l’ibrido, dopo il braccio di ferro andato in scena da fine febbraio a inizio giugno tra la FIA e i costruttori, con la federazione internazionale costretta a fare retromarcia, i contorni erano già quelli di un pantomima. Ma adesso questa inversione ad “u”, ad un paio di mesi dalla prima gara del 2025 è quanto di peggio perché si da la chiara idea di una disciplina che non sa quali pesci prendere. L’intero panorama rally legato al WRC, dalle commissioni e gruppi di lavoro della FIA, al promotore, ai costruttori attualmente in prima linea, con un altro dietrofront perdono ogni credibilità. In particolare le case dopo una lotta durissima per mantenere l’ibrido, a soli sei mesi da uno scontro campale con la FIA fanno marcia indietro senza nemmeno sparare una cartuccia.