Il direttore degli sport su strada della FIA Andrew Wheatley, che da qualche anno presiede la commissione rally, da indiscrezioni dell’ultima ora ha lasciato il suo incarico in seno alla FIA, un’altra partenza che va a sommarsi a quelle di molti altri dirigenti della federazione internazionale che in questi ultimi tempi hanno lasciato i loro incarichi.
Il direttore degli sport su strada della FIA Andrew Wheatley, ha posato sul tavolo del presidente le sue dimissioni, andando ad alimentare un periodo particolarmente turbolento in tema di dimissioni in seno ai posti di comando della FIA. Entrato a dirigere la commissione WRC, ha ereditato l’incarico di responsabile della commissione rally dal dimissionario Yves Matton (a causa dell’arrivo alla presidenza di Ben Sulayem), un cambio vagliato a lungo visti i mesi trascorsi dalla partenza dell’ex direttore sportivo Citroen. Nel suo ruolo di mediatore tra: costruttori, equipaggi, promotore, organizzatore e federazione non ha sicuramente scontentato nessuno, ma in due anni non è riuscito a fare sintesi e trovare un punto di caduta comune. Incarico di trovare risposte per il futuro dopo le prime uscite delle rally1 HY nel venti ventidue, alla fine della passata stagione ha avvallato un dossier senza la minima risposta tecnica, ma con una marea di proposte su format, punteggi ecc.., cassati in blocco dal consiglio mondiale. Ed in pratica nonostante fosse stato investito da poco del ruolo di direttore degli sport su strada della FIA, praticamente è stato commissariato dal dicembre passato dal gruppo di lavoro presieduto Reid e Richards. Ultimo filtro ad eventuali proposte delle commissioni, ma in realtà propositori unici, discutibili nel loro ruolo visto il pandemonio che si è scatenato alla proposta di rinunciare all’ibrido già nel 2025 / 2027 (avanzata a febbraio). Ma tra retromarce e ritorni di fiamma, ed una proposta di regolamento 2027 ad ampio respiro, qualcosa si sta muovendo. Le dimissioni non sono un vero fulmine a ciel sereno, ma di sicuro dietro alle quinte non c’erano state avvisaglie, e per il momento non sono circolati nomi per la sua successione. Non stupirebbe però ci sia qualche sorpresa in serbo per il consiglio mondiale che si terrà la prossima settimana, magari con un nome di chi ha collaborato con il gruppo di lavoro.