Il Monte scatta con un trittico di speciali in linea tutte in notturna, una giornata tutto sommato temperata evita che al calare del sole, ghiaccio e verglas la facciano da padroni, anche se a complicare la vita c’è una bella dose di fango a bordo strada che sporca rapidamente le carreggiate e risulta decisamente insidioso e tradisce Ogier sull’ultima speciale.
Il primo round del Montecarlo non ha riservato particolari sorprese, dopo una giornata asciutta e non certamente freddissima ha tenuto lontano il ghiaccio anche nelle curve più in ombra. A complicare la vita ai pretendenti al successo ci ha il fango e lo sporco a bordo strada, subito protagonista dopo il passaggio delle prime vetture e degli inevitabili tagli. Una tappa senza trappole vere, ma dove gli specialisti di questa gara Ogier, Neuville, hanno cercato subito di scavare un solco bello profondo con il resto del plotone, in difficoltà a dare la giusta interpretazione ad un grip in continua evoluzione con il passaggio delle prime vetture. Il lupo di Gap è partito con un passo veloce e regolare, senza mai esagerare, ma senza concedere nulla ai suoi avversari, non è sicuramente un caso abbia fatto suoi i primi due scratch. Perfetto interprete di un fondo più vicino a quello del Central European Rally che a quello classico del Montecarlo. A caccia del suo decimo sigillo Monegasco, sull’ultima speciale di giornata rischia di uscire di strada, ma se la cava con un mezzo testa coda, probabilmente tradito dalla sua posizione di partenza, quarto sulla strada in una carreggiata che degradava rapidamente nel suo inciampo ha pagato una ventina di secondi che lo ha fatto scivolare in terza posizione a una dozzina di secondi dal leader provvisorio Neuville. L’ultimo scratch lo fa suo un Evans a tratti prudente, ma estremamente consistente che senza l’unità ibrida sembra avere ritrovato il suo giusto bilanciamento tra il colpo di volante e il dosare la pedaliera. Uno scratch che gli permette di riportarsi a soli 2” da Neuville che inizia il montecarlo con il piglio del campione del mondo in carica, dimostrando i festeggiamenti invernali non hanno intaccato una grande solidità mentale. I primi alle spalle del podio, ma con una pesante mezza minutata di ritardo sono le Hyundai i20 N Rally1 di Tanak e Fourmaux, separate da appena 3”. L’Estone su questo tipo di strada memore dei tanti trascorsi amari preferisce non rischiare e lo stesso fa Adrien al suo debutto in Hyundai, che però dimostra di avere già trovato un gran passo con la vettura nuova. Partenza molto soft del due volte iridato Rovanpera che cede qualche manciata di secondi di troppo e si ritrova in sesta piazza a una quarantina di secondi dai primi, con un vantaggio di appena 4”.9 su Gregoire Munster.