HYUNDAI CALA I JOLLY IN SVEZIA

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Al Montecarlo la Hyundai si è presentata al via con la vecchia vettura, adattata alle nuove regole tecniche che hanno tirato un colpo di spugna al kit Hybrid. Una scelta dettata dal pacchetto di jolly evolutivi per il 2025 che ha mandato lunghi gli uomini Alzenau, ma in Svezia Hyundai sarà presente con la vettura in versione full 2025.

All’inizio del venti ventiquattro in Hyundai avevano già messo in cantiere per i due anni supplementari del regolamento tecnico Hybrid una nuova vettura, o meglio un nuovo telaio, la nota dolente dei primi tre anni in ibrido. Poi è arrivato il tira e molla con la FIA ibrido si, ibrido no, andato avanti da fine febbraio a fine maggio, ed a Alzenau sono stati obbligati ad abortire il progetto. Per rimediare alla costruzione di un nuovo telaio hanno trattato con la FIA per un’addizionale sui Jolly tecnici a disposizione. Una serie di evoluzioni che con gli ultimi cambiamenti (l’eliminazione dell’ibrido) tecnici di novembre, ha mandato gli uomini di Alzenau leggermente lunghi e così al Montecarlo hanno preferito non presentarsi con la nuova vettura sulla quale stavano ancora lavorando. Scelta confortata dalla particolarità di una gara che non è il massimo con una vettura ancora da mettere a punto, preferendo affidarsi ad una vettura con la quale i piloti avevano maggiore feeling. In realtà sino al sabato sera le condizioni sono state autunnali e poco invernali, ed in alcuni passaggi era ben visibile l’instabilità del retrotreno, in particolar modo sullo sconnesso. Ma la non stop delle ultime settimane permetterà alle nuove i20 N Rally1 di essere al via ad Umea, esteticamente la vettura non presenta modifiche importanti, qualche profilo rivisto su dei particolari specifici, con l’obbiettivo di migliorare la penetrazione e schiacciare maggiormente la vettura a terra. Migliorata anche la trasmissione che in passato ha dato più di un grattacapo. Ma a fare la differenza, o meglio a correggere il comportamento del posteriore, più nervoso e instabile è stato rivisto il retrotreno a cominciare dalle sospensioni, ritornando a delle soluzioni più tradizionali (in verticalità). Una serie di evoluzioni che in una gara come la Svezia dove l’equilibrio e bilanciamenti di una vettura fanno la differenza vera, a dispetto delle prestazioni motore, picchi che il ghiaccio attutisce sensibilmente.

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