Il rallycross mondiale dopo essere stato mollato dalla WRC Promoter è rimasto per tutto l’inverno in balia di se stesso alla ricerca di un nuovo promotore, senza avere ad oggi uno straccio di calendario. Anche se in ritardo Ben Sulayem ha rotto gli indugi e la FIA si è assunta il ruolo di promotore.
Mai come nel caso del World RX che verrà calza la differente lettura di chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi mezzo vuoto. Dopo mesi di incertezza è normale essere soddisfatti perché si è dato un Promotore solido al rallycross, poco conta che sia la federazione in prima persona, e non come in altri casi per interposta persona. Dall’altra c’è chi vede la decisione FIA come una sconfitta arrivata ben oltre la zona Cesarini. Ed difficile dare torto a questa affermazione dopo un inverno alla disperata ricerca di un promotore, considerato che sino dal primo momento si è capito sarebbe stata una missione impossibile. Con una serie ridotta ai minimi termini, dannatamente costosa, ed una classe regina ridotta a un manipolo di vetture inferiore alla decina di unità, arrivare a metà marzo senza nemmeno uno straccio di calendario è quanto di peggio per la programmazione delle squadre. Ed è probabile se ne perderanno altri per strada. Il calendario 2025 verrà presentato alla fine di questa settimana (venerdì 14 marzo) dopo la formale approvazione del consiglio mondiale del motor sport. Anche se dal punto di vista della partecipazione dalla top class, alle serie support, è improbabile vedere i numeri crescere almeno a breve, le linee guida della promozione secondo Ben Sulayem è decisamente più azzeccato, perché punta a mandare immagini in chiaro. Indipendentemente si tratti di televisione oppure, oppure di accessibilità digitale. Trattandosi di una disciplina di nicchia molto ristretta, la soluzione proposta dal WRC Promoter con la piattaforma a pagamento rally.tv, ha segnato un passo indietro sulla diffusione video al confronto della precedente gestione IMG. Per risolvere il problema partecipanti invece sarà necessario fare il prima possibile un passo in avanti, perché l’ultima fase “la battaglia delle tecnologie” è lontana anni luce dal suo altisonante nome. Sarebbe risultato più centrato “raschiamo il fondo del barile” buttando dentro motori termici ed elettrici pur di avere qualche vettura che hanno corso nelle ultime stagioni.