Mauro Sipsz in coppia con Fabrizia Pons è andato a bissare sulle strade bianche di Foligno il successo ottenuto al Valle del Tevere. Da anni frequentatore dello storico terra prima sulla Lancia 037 Rally e poi sulla Lancia Stratos, con il passaggio al volante della Lancia Delta Integrale 16V ha centrato i primi due obbiettivi stagionali e punta dritto al CIRTS.
Al rally Città di Foligno va in scena il secondo atto del campionato italiano rally terra storico, dove a vincere è sempre la Lancia Delta Integrale 16V by Key Sport, l’anno passato al volante c’era Gigi Battistolli (Lucky), sostituito quest’anno da Mauro Sipsz. Una sorta di passaggio di consegne nella serie tricolore su terra, dove il pilota vicentino negli anni passati ha fatto il bello ed il brutto tempo, ed ora sembra avere passato la palla a Sipsz. Tesi avvalorata in questi due primi appuntamenti dalla presenza al fianco di Sipsz di Fabrizia Pons, sempre presente nelle ultime stagioni sul sedile destra di Lucky. Una gara dominata senza se e senza ma, con lo stesso atteggiamento tattico visto al Vallate del Tevere, ovvero con una prima speciale affrontata con circospezione per prendere le misure a strade e vettura, ed a approfittarne è stato Andrea Succi al volante della BMW M3 E30. Nelle speciali seguenti Sipsz ha subito aumentato il suo passo e non ha più lasciato un solo successo parziale ai suoi avversari, ed ha ripreso subito il timone della gara moltiplicando il suo vantaggio di speciale in speciale. Il distacco finale con una minutata e mezza sulla coppia Succi Graffietti non rende onore al pilota della BMW, che al secondo giro di boa pagava al leader 35”.8 un distacco più che onorevole. Ma nella bouclé finale, con un vantaggio di due minuti scarsi sulla Lancia Delta Integrale 16V di Nicolò Fedolfi, è passato in modalità controllo ed ha ceduto un ulteriore minutata alla testa della gara. In pieno controllo anche il pilota di Montalcino inseguito dalla Ford Escort RS 2000 MKII del san marinese Nemo Massa. A chiudere la top five troviamo l’Opel Kadett GSI di Alessandro Landini e Gabriele Sacchi.