Il Rally di Argentina è oramai ai blocchi di partenza, la musica sarà sempre quella dettata dall’orchestra Vw, diretta dal maestro Sebastien Ogier, ma Neuville anche con la i20 di sempre punta a scardinare l’asse franco-tedesco.
Il tempo corre davvero veloce, non è ancora passato un anno da quel Deutschland, dove Neuville ha festeggiato il primo successo mondiale di pilota Belga. Ed ha regalato ad Alzenau una vittoria inaspettata, favorita dal doppio fallo delle Polo Vw, ma non per questo meno meritata. Ma con il nuovo anno il vestito di outsider al Belga va sempre più stretto, vuoi anche per le aspettative poste sulla nuova i20 che però arriverà solo nel 2016, ma sopratutto perché oggi Neuville ha preso un passo gara sulle stesse frequenze di Ogier. Ed a fare la formichina e aspettare gli scivoloni altrui non ci sta più. Nelle ultime gare nonostante il divario tecnico ancora importante tra le vetture, nelle ultime gare sia pure al gancio è riuscito a restare in scia alle Polo, provandoci sfacciatamente “o la va o la spacca”. Una chiara dimostrazione della presa coscienza dei propri mezzi, ed il rally Argentino ben si presta con il suo percorso estremamente selettivo a tentare di mettere in scacco l’armata Vw, obbligandola ad alzare il loro ritmo e quindi favorire errori o cedimenti. Il percorso quest’anno si è lasciato alle spalle Santa Rosa e Mina Clavero, per concentrarsi due giornate sulle strade di La Cumbre. Prove selettive ma che in passato spesso sono state affrontate il primo giorno di gara, quindi non a tutta, questa volta però il venerdì ed il sabato andranno a proporre appena 8 speciali, ma 4 sopra i 50 chilometri, quattro jolly da pescare per tentare di fare saltare il banco. Visto che la domenica senza la Giulio Cesare, ed un El Condor annacquato di appena 16 chilometri nulla potrà cambiare.