PORTOGALLO, ITALIANI AL MASSACRO

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Fuoco, sassi, sabbia, rotaie… è stata una giornata infernale la prima del Rally del Portogallo e pagano pesantemente dazio anche un po’ tutti i molti piloti italiani presenti alla corsa.

Al termine della prima tappa il più alto in classifica è Max Rendina, che si trova anche al comando della classifica della Coppa Produzione, in ventiseiesima posizione assoluta. Non tutto è andato liscio però per il pilota romano, che all’attacco nel primo giro di prove ha chiesto un po’ troppo alla sua “Mitsu” tranciando l’albero di trasmissione. Tra gli altri “ennisti”, secondo ma solo in Gruppo e non nella Coppa Fia è Andrea Nucita. Il driver siciliano con la Subaru del Motoring è staccato di un paio di minuti da Rendina, dopo avere accusato due forature ed una ruota piegata nel durissimo finale di tappa. Terzo di categoria e quarto tra i piloti italiani, almeno di origine, è Marco Tempestini con la Impreza-Napoca.

Si continua a scorrere la classifica e si incontra Giuseppe Testa, che alla posizione numero 58 è il migliore tra i nostri piloti con le due ruote motrici. Per lui oggi più che un rally è stato un demolition derby. La 208 del team Ferraris schierata per l’Aci Team Italia ha accusato guasti a una candela e alla bobina, seguite dalla rottura di un ammortizzatore, di un semiase e del parabrezza. E’ comunque nono di WRC3, due posizioni dietro al ticinese Federico Della Casa.

Solo settantesimo Simone Tempestini, uno dei molti a pagare dazio sulla terribile PS6 dove ha staccato l’anteriore sinistra quando si trovava in una eccellente prima posizione di JWRC con la sua Citroen DS3 R3T. Due posizioni ancora più sotto e troviamo Enrico Brazzoli, gentleman che arriva dalle storiche e si è divertito ad imparare in questo nuovo mondo a quattro ruote motrici, dovendosi fermare nel secondo giro di prove quando la sua Impreza si è improvvisamente ammutolita in prova. Non è riuscito a guidare fino al fine prova neanche Andrea Crugnola. Il varesino si stava comportando egregiamente con la Clio R3T supportata da Renault Sport e da Aci Team Italia, due forature nel corso della PS6 alla fine gli hanno impedito di raggiungere l’assistenza senza finire in Superally.

Ancora lunga la lista dei caduti, che annovera anche Fabio Andolfi, che ha lasciato sulla strada il ponte posteriore della 208 R2 di Ferraris. Ottantesima posizione assoluta, ultimo degli italiani Edoardo Bresolin che ha perso tredici minuti per problemi di motore della nuovissima Ford Fiesta R2 spinta dal propulsore sovralimentato da solo 1 litro di cilindrata. Senza quegli inconvenienti, il veneto avrebbe potuto tranquillamente essere nelle zone nobili della classifica del Drive Dmack Trophy a cui sta partecipando.

Da citare infine Lorenzo Bertelli, l’unico italiano al via con una WRC, la rinnovata Ford Fiesta RS versione 2015. Forature a ripetizione hanno esaurito le scorte del rampollo di Prada, messo poi fuori gioco da un ulteriore stallonamento. Ha tentato di raggiungere l’assistenza ma non ha potuto proseguire, andando in rally 2. Ora occupa una mesta posizione numero 62.

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