IL TARO VOTA FONTANA

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Secondo successo consecutivo nell’IRCup per Corrado Fontana e la sua Hyundai i20 (foto Dino Benassi), sfortunato Cresci, leader per oltre due terzi di gara. Deludente Felice Re, solo secondo e mai in grado di contrastare il conterraneo, bene Ambrosoli a completare il podio. Trofei Renault ad Asnaghi. Rovatti e Pucci.

Ultima domenica di maggio dedicata alle elezioni, ma in Emilia si vota solo… rallysticamente: dai dieci seggi ‘speciali’ del rally del Taro, ad uscire vincente è il nome di Corrado Fontana. Vittoria data per probabile, alla vigilia, grazie all’ottima ‘campagna elettorale’ svolta dal comasco all’Elba, ma nel Parmenese il pilota della Hyundai deve sudare un po’ più del previsto. E, soprattutto, contro avversari considerati meri outsider prima del via.

Lo spoglio delle prime urne, infatti, fa uscire a sorpresa il nome di Roberto Cresci (Citroen C4). Ma è quello che sembra un effimero ‘voto di protesta’ e, probabilmente, il primo a non credere nelle proprie chance sembra essere proprio l’aretino (al ritorno in gara dopo diversi mesi d’inattività e consapevole di non avere il ritmo dei rivali), il quale perde infatti voti – pardon, secondi – spoglio dopo spoglio a favore di un Fontana partito invece guardingo ed andato in gran crescendo con il passare delle sezioni elettorali (o prove speciali, per uscire dalla metafora).

Quando si entra nel rush finale, Cresci e Fontana sono divisi da due soli decimi di secondo, ma la bagarre nemmeno si accende, perché il toscano esce clamorosamente di scena, proprio all’inizio dell’ultimo giro. Un ritiro immeritato per il generoso Cresci, che da questa tornata elettorale avrebbe meritato sorte ben migliore.

Si va così alla fine con quello che sembra essere un ballottaggio tra Fontana e Felice Re, ma la realtà è diversa: il Re in scena al Taro è un politico incapace di graffiare, senza una strategia e forse nemmeno una vaga idea su come contrastare la corsa all’elezione del lanciatissimo rivale. Finisce così che Corrado Fontana (con Nicola Arena) brinda, con sacrosanto merito, al quarto successo sulle strade del Taro, tenendosi facilmente dietro il pilota della Citroen DS3 ed un Luca Ambrosoli (Citroen C4) alle prese con qualche difficoltà ad inizio gara ma poi capace di agguantare, di nuovo, un solido gradino basso del podio.

Luca Betti (Ford Fiesta), all’esordio su una WRC, non è mai in grado di dire la sua per il primato ma mostra di saperci comunque fare: in futuro, sarà un interessante sfidante dei big consolidati dell’IRCup. Un buon avvio di gara illuda Tonino Di Cosimo, che però si accontenta di un quinto posto finale con una seconda parte di gara opaca.

Rudy Michelini (Citroen DS3-R5) è ottimo sesto, davanti a Freguglia (Ford Focus), il sempre solido Gabriele Cogni (Peugeot 207-S2000), Marco Strata (Mitsubishi Evo X, primo del Produzione) e Ballinari (Ford Fiesta).

Marco Asnaghi vince il trofeo Clio R3, Michele Rovatti quello Twingo R2B, mentre a Pucci va il Corri con Clio. Il rally Nazionale premia il modenese Paolo Zanni (Renault Clio Williams-A7) su Fausto Castagnoli (Peugeot 106 Maxi-A6) e Marco Leonardi (Renault Clio-R3C).

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