WRC3, BATOSTA ITALIANA

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I tre equipaggi italiani che lottavano per i punti del campionato del mondo per vetture a due ruote motrici sono stati messi in riga dell’unico straniero presente, Teemu Suninen.

Non si può gioire neanche nel WRC3 per una vittoria italiana, dove i piloti di casa nostra giocavano tre contro uno nei confronti del pilota filnandese, sotto contratto con Toyota, che sta correndo con la Citroen DS3 R3T dell’Oreca per fare esperienza. Tutto si è deciso nel corso della tappa di sabato, quando tutti e tre gli equipaggi che fanno parte di Aci Team Italia sono stati costretti ad alzare bandiera bianca. Tutti ritirati. Giuseppe Testa ha detto stop quando ha perso la seconda marcia della sua 208 R2, ha preferito fermarsi prima di spaccare del tutto il cambio vista la lunghezza del percorso che gli restava da affrontare. Fabio Andolfi, che aveva dato spettacolo in avvio di gara portandosi anche al comando della categoria con la sua piccola Peugeot R2, è riuscito a capottare in un tornante da percorrere in prima.

Fabio Andolfi e Simone Scattolin, terzi di categoria al traguardo.

Fabio Andolfi e Simone Scattolin, terzi di categoria al traguardo.

Andrea Crugnola, che stava correndo col cervello nella scarpa destra, ha dovuto fermarsi nella lunga del Monte Lerno quando la temperatura del motore ha raggiunto livelli di allerta. Peccato, davvero un peccato. Crugnola aveva ragionato e gestito, portandosi al comando della categoria e aumentando con cautela il suo ritmo. Andolfi aveva regalato le solite prestazioni spumeggianti. Mentre l’occhialuto Testa continuava con il suo ruolino di marcia alla calimero, dopo essere già andato in superally nel corso della prima tappa per la rottura di una sospensione e di un braccetto. Già, il superally. I nostri tre piloti hanno sfruttato il regolamento che consente di rientrare in corsa con tempi maggiorati rispetto ai migliori di categoria. Ai fini del campionato arrivando quindi punti pesantim tutti in doppia cifra ma qualcosa andrà rivisto nei regolamenti. Una norma fatta per tenere viva l’attenzione e l’interessa della gara là dove ci sono tanti concorrenti in lizza, diventa un paradossale quando si verificano situazioni come questa. Con quattro arrivati, di cui tre ritirati e rientrati in gara che si portano a casa un bottino davvero troppo consistente.

Giuseppe Testa e Emanuele Inglesi, andati due volte in superally

Giuseppe Testa e Emanuele Inglesi, andati due volte in superally

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