Lo scenario del rally Gallese era quello delle battaglie del medio tra inglesi e scozzesi, nebbia, pioggia e fango nel bel mezzo delle sempre verdi colline Britanniche. Una scontro campale tra gladiatori di un altra era, ed a vincere non poteva essere che il condottiero gallo Sebastien Ogier.
La gara Ogier l’ha vinta nella seconda frazione, alzando il ritmo di quel tanto che è bastato per mettere alle corde un Meeke in formato XXL, che sulle colline Gallesi giocava in casa e sapeva bene sino a dove poteva osare. Il solito perfetto mix tra piede di piombo e intelligenza tattica. Un istinto innato che gli permette di giocare sulla linea di confine, con un margine di errore bassissimo. Attitudine che in questi anni non solo gli ha permesso di mettersi in saccoccia un bel numero di gare, ma un altrettanto numero di vittorie nella power stage. Ma dalle nebbie Gallesi lo spettro della power stage Catalana è sbucato più ingombrante che mai, ed in tutte e quattro le speciali della tappa finale Ogier ha rivisto ogni singola traiettoria al massimo della prudenza. Pensando esclusivamente al successo finale quello che dopo il titolo è venuto meno in Corsica e Catalunya. Lo stesso più o meno hanno fatto Meeke e Mikkelsen, pensando a salvaguardare i loro rispettivi gradini del podio. L’Unico ad incorrere in ammenda è Tanak, che nella prima speciale della mattina rovina fuori strada regalando una posizione alle Hyundai i20 di Sordo e Paddon, che vanno a chiudere la top five.