SVEZIA TRA SICUREZZA E CONTRATTI

0

Dopo le polemiche prima del via, i numerosi tagli al percorso, qualche timida presa di posizione (Bertelli a parte), la notizia del rinnovo del contratto di tre anni tra organizzatore e promoter sembra avere raccolto un buon numero di consensi, ma sicuramente non c’è stata critica, pur essendo l’altra faccia della stessa medaglia.

Dopo tanto parlare di sicurezza si o sicurezza no, qualche voce fuori dal coro delle bocche chiuse c’è stata ma sempre con i modi dovuti. Chi ha provato a togliersi il bavaglio l’ha fatto ma comunque facendo attenzione a non urtare troppo la suscettibilità di chi lo aveva imposto. Nessun commento negativo invece è arrivato all’ufficializzazione, arrivata poche ore dopo la pedana finale della gara, dell’accordo triennale tra l’organizzazione Svedese e il promoter. Che la Svezia sia tra le gare più affascinanti del mondiale è la realtà, ma dalla seconda metà degli anni novanta la classica di Karlstad ciclicamente ha sempre posto tutti di fronte al dilemma meteo. Senza volere entrare nel merito di quanto è stato contestato a livello della sicurezza, ma andando giù sul pratico non è poi cambiato molto da tante altre edizioni che i tagli li hanno subiti in gara. Con dei passaggi in replica al limite della percorribilità. Basterebbe spostarsi qualche centinaio di chilometri più a nord, per mettersi al riparo dal disgelo del Varmland, Un discorso che oramai si affronta da quasi un decennio, ma che dalle parti di Karlstad fanno finta di non sentire, ed a tutti gli altri sembra andare bene così. Compresi i decantati problemi di sicurezza, che tra un anno oppure due, con un pò di fortuna, si ripresenteranno tali quali.

Share.