Questa settimana la commissione WRC presieduta da Carlos Barbosa ha messo sul tavolo delle discussioni i nuovi regolamenti tecnici per i rally che dovranno entrare in vigore nel 2017.
L’imput è di una svolta nei regolamenti tecnici sulle vetture da rally, non è certo farina del sacco della commissione WRC, ma delle indicazioni del consiglio mondiale e soprattutto del presidente Jean Todt. Per il momento però dalla povertà delle notizie che trapelano, è chiaro che si brancola abbastanza nel buio. Al momento la commissione si è limitata a cercare di stabilire un agenda per avviare con il dipartimento tecnico della Fia un piano di lavoro. In maniera da arrivare ad avere una bozza quasi definitiva nel 2015, visto che l’introduzione di queste è stata fissata per il 2017, che non è dietro l’angolo ma comunque più vicini di quanto possa apparire. E’ chiaro che se il passaggio dal 2 litri alle 1600 c.c. ha richiesto un lungo periodo di gestazione, come quello dell’R5 (ovvero l’erede del S200), la situazione ora è decisamente più complicata. Perché se prima l’oggetto era una riduzione dei costi, andando incontro alle nuove tendenze produttive (vedi i propulsori turbo 1600), ora l’oggetto del contendere è aprire all’ibrido. Un argomento che va per la maggiore, ma che sino ad oggi ha visto i costruttori affrontarlo sulle vetture di serie nelle maniere più disparate, dai carburanti alternativi gas ecc.. all’elettrico ibrido o meno che sia. Quindi la gestazione si annuncia travagliata, ed è facile prevedere che non sarà facile sposare i regolamenti con gli interessi delle case costruttrici. A cominciare dalla Toyota, che tento per mettere pressione nella sua direzione ha già testato un WRC ibrido, in versione secret test ma nemmeno tanto. In maniera da farlo sapere a tutti. Per il momento l’unica indicazione sicura sembra essere legata ai pneumatici che saranno ridotti ulteriormente. In maniera da avere un solo treno per tappa, con due gomme di soccorso imbarcate sulla vettura.