Wilson assente in Australia ha preferito concentrarsi sul 2017, ed imbastire al meglio l’operazione Ogier che potrebbe portare sponsor importanti in M-Sport, ma che ha riaperto le porte di Ford che non è rimasta insensibile alla possibilità di tornare a puntare in alto.
Tre quattro giorni di gara, due per le lunghe tratte intercontinentali tra andata e ritorno, sono un patrimonio di tempo che Malcolm in questo momento delicato del mercato non poteva sprecare. Così ha disertato l’appuntamento di Coffs Harbour, sommerso da una valanga di impegni con sponsor importanti attirati dalla possibilità di colorare la macchina del campionissimo. Vitali per riuscire a ritagliare il pesante salario di un quattro volte campione del mondo e magari qualche soldino per l’evoluzione tecnica, che con i budget risicati degli ultimi anni non guasta mai. Ma più di una voce ha accreditato Malcolm di un salto oltreoceano in casa dell’ovale blu. L’obbiettivo e portarsi a casa Ogier ma con un contratto Ford, che avrebbe tutto un altro peso rispetto ad uno M-Sport, chiaramente caricando oneri ma anche tutti benefici a mamma Ford. In questi ultimi anni di porte chiuse, nel perfetto stile new business con la maggior parte dei costruttori concentrati sull’aspetto economico e solo dopo sul fare auto, Malcolm con un operazione di qualità è riuscito utilizzando Ogier come chiave a farsi riaprire le porte. Conoscendo le dinamiche e gli equilibri delle grandi case andare al tavolo con i vertici del gruppo è comunque un grande risultato, indipendentemente da quale sarà la risposta finale di Ford.