Favorito dal ritiro (semiasse ko) del leader Signor, Pedersoli (Citroen C4 WRC) vince il Marca e ipoteca il primo titolo dell’Italiano WRC. Sossella (Ford Fiesta WRC) di nuovo secondo, Bianco (Ford Focus WRC) a podio nella gara di casa davanti ad un Porro in crisi d’assetto sulla sua C4. Uliana vince la prova della Suzuki Rally Cup.
Un brindisi a prosecco in attesa di stappare lo spumante. Luca Pedersoli e Matteo Romano sbancano il Marca Trevigiana, conquistano il terzo successo in quattro gare e arrivano sul podio di Valdobbiadene con la consapevolezza che lo scudetto, adesso, possono solo perderlo. Anzi, regalarlo. Nella capitale del prosecco, insomma, i bresciani mettono in fresco lo spumante e guardano alle ultime due gare stagionali con la serenità dei numeri uno. Numeri uno in tutto, anche nella buona sorte.
A favorire il cammino di Pedersoli, infatti, ci pensa la Focus di Marco Signor e Patrick Bernardi. La quale, dopo aver illuso il generoso equipaggio trevigiano – davvero imprendibile sulle strade di casa -, ne affossa i sogni di gloria sulla penultima speciale. La rottura del differenziale costringe al ritiro il veneto prima di entrare sulla Monte Tomba. E dà la svolta decisiva al campionato: perché Signor, l’unico che abbia seriamente impensierito Perdersoli, è ormai fuori dai giochi (30 i punti di distacco) nonostante una stagione da incorniciare in termini di prestazioni. Qualche teoria chance ce l’ha Sossella, ma i 23 punti di divario dicono forse meno di quanto non abbia raccontato il film del campionato sinora.
E se il vicentino oggi recrimina per qualche problema ai freni ad inizio gara, la realtà è che Sossella-Nicola non hanno mai rappresentato una reale insidia per Pedersoli: né al Marca, né nelle precedenti gare. Difficile credere che la scenario possa mutare così radicalmente da causare un terremoto della classifica: solo un episodio (leggasi uno ‘zero’ da parte di Pedersoli a San Martino) potrebbe riaprire le sorti di un campionato peraltro già segnato.
Il Marca, dunque, premia un Pedersoli in versione ‘ragioniere volante’ (per lui due scratch, contro i sei di Signor) e, in parte, un Sossella comunque bravo a portare la sua Fiesta al traguardo senza danni. Sul podio gioiscono decisamente anche Bianco-Lamonato, felici per la loro buonissima prestazione (condita dal successo nell’ultima speciale) nella gara di casa. Musi lunghi per Porro-Cargnelutti, rallentati da problemi d’assetto alla loro C4 e dunque incapaci di arpionare anche solo il gradino basso del podio; per gli ultimi campioni del TRA, questa stagione è davvero una via crucis.
Miele-Mometti (Citroen Xsara WRC) chiudono quinti, davanti a Bosca-Aresca (Peugeot 207), primi tra le S2000, Lamonato-Angeli (207 S2000), Cobbe-De Marco (Focs WRC), Bruschetta-Bardini (Subaru Impreza – R4) e Roveta-Foggia (207 S2000). Forato-Gasparotto (Renault Clio) s’impongono il S1600 e tra le due ruote motrici, mentre Uliana-Mirolo agguantano il successo nella Suzuki Rally Cup approfittando del ritiro di Amorisco-Cavallotto (motore) sull’ultimo passaggio sul Monte Cesen.