Il ricordo del Montecarlo con i giorni diventa sempre più fumoso e lontano ed anche il Mikkelsen che allora strapazzo tutti, sulle strade di Corsica è ritornato tra gli umani, sempre il più veloce ma con gli avversari in scia e nessuna voglia di strafare obbiettivo campionato.
Anche se nel WRC2 Mikkelsen è risultato il padrone assoluto, la sua supremazia non è stata così schiacciante come fu al Montecarlo. L’unico vero avversario in ottica campionato è stato Camilli ma il driver Francese ha fatto hara-kiri nella terza speciale e da quel momento Andreas ha cominciato una gara attenta in controllo degli avversari. Più che a impressionare come aveva fatto al Montecarlo l’obbiettivo è sembrato assicurarsi il secondo successo che dovrebbe fare scattare in Skoda l’ingaggio per tutto il campionato. Alle sue spalle alla fine della seconda tappa troviamo sempre Temu Suninen che gli paga un minuto, ritardo che però secondo più secondo meno pagava già dopo appena tre speciali. Il Finlandese anche se non è un asfaltista di razza ha disputato una gara inappuntabile, qualcosa senza ombra di dubbio l’ha concessa ma con l’attuale divario tra la Fabia e la Fiesta R5 poteva dimezzare le distanze, ma oltre sarebbe andato a rischio uscita come il suo compagno di squadra Eric Camilli. A completare il podio il Francese Yohan Rossel che però al Norvegese paga la bellezza di tre primi. Alle sue spalle troviamo la Skoda di Veiby seguito a ruota da un inappuntabile Tempestini che dopo un avvio cauto ha preso sempre più confidenza con la sua nuova DS3 ufficiale. Se nel WRC2 Mikkelsen è comunque padrone senza discussioni, a riportarlo con i piedi sulla terra è la classifica di classe, dove la Fabia di Sarrazin gli è rimasta sempre incollata ad una ventina di secondi. Almeno sino all’ultima speciale di giornata dove il pistard Francese in prestito ai rally ha perso una minutata.