L’IRC 2017 riparte di nuovo all’insegna di Luca Rossetti (Skoda Fabia-R5): complice anche il ko di Luca Pedersoli (Citroen C4-WRC), il pordenonese (foto Bettiol) impone la legge del più forte al Lirenas, precedendo la più potente Fiesta-WRC di Re Jr e la Fiesta-R5 di Andrea Crugnola. Dal Ponte buon quarto, brilla anche Rovatti, nono con la Clio-R3C, mentre non vedono il traguardo gli attesi Testa, Felice Re, ‘Ciava’ e Michelini. Trofei a Cogni, Caserza e Comendulli.
Anno nuovo, vita vecchia: l’IRC riparte all’insegna di Luca Rossetti. Non che sia un notizione, visto che il pordenonese è senz’ombra di dubbio il miglior pilota al via della serie per asfaltisti, solitamente popolata da (ottimi, s’intende) gentleman-driver. Dalle parti di Cassino, così, si è assistito ad un copione simile a quello visto nel 2016, quando Rossetti aveva dominato la serie, perdendo il titolo al fotofinish per i noti fatti del Valli Cuneesi. Al Lirenas, dunque, Rossetti ha ribadito la legge del più forte, conquistando un nuovo successo su una vettura (la Fabia di classe R5) meno potente di chi ha terminato alle sue spalle. Tuttavia, sulle strade laziali, Rossetti ed Eleonora Mori hanno dovuto sudarsela: a tenere viva la gara ci hanno pensato Luca Pedersoli ed Anna Tomasi i quali, a bordo della Citroen C4 con la quale il bresciano ha fatto in passato il bello e cattivo tempo nell’Italiano WRC, hanno saputo tenere la testa della corsa sino alla terz’ultima prova. Poi, il patatrac, con il cedimento del supporto di un ammortizzatore che ha costretto all’amara resa il lombardo.
Il ritiro del ‘Pede’, comunque, nulla toglie ai meriti di un Rossetti che, sino a quel momento, aveva saputo tenere sempre sotto pressione la C4, dando la sensazione di avere quel margine per poter sferrare l’attacco decisivo sull’ultima prova da 30 chilometri. Alle spalle dell’ex campione europeo ha chiuso Alessandro Re: ancora una volta il migliore degli altri, di quelli che fanno – ci si passi l’espressione – un altro sport. Intenso, piuttosto costante ed esente da errori, il giovane lariano al volante di una Fiesta-WRC – sulla quale a dettagli le note c’era Ciucci – ha incassato punti pesanti e meritati applausi. Il gradino basso del podio, invece, sta stretto ad Andrea Crugnola: unico in grado d’impensierire sul serio Rossetti, il varesino (Fiesta-R5, condivisa con Michele Ferrara) ha perso la chance di giocarsi qualcosa di più corposo con un paio di svarioni a metà gara ma, almeno, ha saputo conquistare il bronzo con un ultimo colpo di reni nella prova finale, approfittando anche delle disavventure del veneto Dal Ponte (Fiesta-WRC), la cui buonissima gara non è stata premiata con una passerella sul podio a causa di problemi ai freni ed un testa-coda.
Ad oltre un minuto dal vicentino, ecco le Fabia-R5 di Pinzano-Passone e Di Cosimo-Francescucci, dietro alle quali hanno chiuso la Hyundai i20-WRC di ‘Pedro’-Baldaccini, la Fiesta-WRC di toscani Cresci-Ciabatti e la Clio-R3C dei superlativi Rovatti-Catone, capaci di tenersi dietro, tra gli altri, anche la Fiesta-R5 di Roncoroni-Brusadelli. Il toscano e l’emiliana hanno primeggiato tra le due ruote motrici e nel trofeo R3 Clio, davanti ai ‘soliti’ Asnaghi e Tosi; pronostico rispettato anche nel trofeo di casa Peugeot, con Gabriele Cogni a domare Marcello Razzini nel 208 Competition. Gli altri trofei della casa della losanga, successi per Guglielmini (Corri con Clio), Caserza (Twingo R1) e Comendulli (Twingo R2).
Spicca l’assenza dalle posizioni nobili di equipaggi molto quotati alla vigilia: noie meccaniche hanno appiedato l’attesissimo Giuseppe Testa (turbina ko), ‘Ciava’ (idroguida) e Felice Re (cambio), un’uscita ha posto fine alla corsa di Luigi Fontana, mentre farà discutere il ritiro volontario di Rudy Michelini dopo il primo giro di prove domenicali. Il toscano ha annunciato di voler lasciare la serie, in disaccordo con gli organizzatori circa l’interpretazione del regolamento del campionato (il tema del contendere è il refuelling del sabato sera, teoricamente obbligatorio ma non effettuato da diversi concorrenti, senza che questi subissero alcuna penalizzazione; la direzione gara ha infatti emesso una circolare che ammoniva con diffida chi aveva bypassato il rifornimento, ndr). Un’ombra su un campionato, l’IRC, che ha saputo comunque raggiungere quota sessantanove iscritti dopo la prima delle quattro gare delle quali si compone il calendario 2017. Prossimo round il 20/21 aprile sulle strade parmensi del Taro, dove un anno fa Rossetti piegò in volata (per tre soli decimi) Alessandro Re. Aspettiamoci una replica mozzafiato, con Crugnola e Pedersoli pronti ad aggiungere benzina sul fuoco agonistico.