AL TARGA FLORIO SVANISCE LA FEBBRE DA CIR

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L’aria che tira in generale non è certo quella dei numeri del Ciocco e del Sanremo dove si è parlato di febbre da CIR, in Sicilia l’edizione del dopo centenario ritorna con i piedi per terra con gli iscritti alla gara moderna sotto quota quaranta, sparisce la febbre da CIR.    

Il primo mese del CIR ha esaltato i sostenitori del “campionato più bello del mondo”; un affermazione forte e forse anche un pò presuntuosa. Ma dal punto di vista sopratutto qualitativo guardando le serie nazionali in giro per il mondo, anche oggi che al Traga Florio con CIR che ritorna con i piedi per terra non ci sentiamo di contestare quest’affermazione. Con meno di quaranta iscritti il Targa Florio ha però dato un significativo stop all’abbondanza delle prime due gare, un calo abbastanza drastico del plotone dove spiccano interessanti assenze tra i top vedi Rovanpera, Perico e Chentre. Pur trattandosi di programmi a tempo, se l’assenza del baby Finn era annunciata per gli altri fa specie che a fermarli sia la trasferta in terra di Sicilia. Ma perdono pezzi anche lo Junior ed il campionato dedicato alle R1. Segnali importanti che sarebbe un grave errore trascurare, perché il confine tra il campionato più bello del mondo e l’abisso è molto più sottile di quanto si possa credere. Molti inoltre scambiano la salute della serie nazionale con quella del movimento di quella nazione. Errore gravissimo basta guardare la vicina Francia, che ha una buona base, ed una folta rappresentanza a tutti i livelli del mondiale, ma scorrendo l’albo d’oro della serie nazionale definire il loro campionato claudicante potrebbe sembrare un complimento. In Italia la qualità della serie c’è ma forse sarebbe il caso di lavorare su molti altri aspetti, perché quella oggi c’è ma domani svanisce di colpo indipendentemente dal buon operato, o meno, di una federzione.     

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