Evans e le D-Mack fanno saltare letteralmente la gara Argentina, la posizione di partenza vantaggiosa, ma sopratutto la superiorità delle gomme made in UK mette tutti gli avversari alle corde con Ostberg primo inseguitore a 55″.7
La gara Argentina è forse la più dura ed impegnativa della serie iridata, ma le speciali di Santa Rosa con le loro medie elevate rappresentavano la parentesi più combattuta, che esulava da quello che doveva essere il tema della gara. Le sorprese però non sono mancate, la posizione di partenza nonostante il fango ha giocato un ruolo importante ma non determinate quanto le coperture D-Mack che si sono trovate a loro agio su un fondo impegnativo ma sabbioso e con temperature basse. Un palla che Evans ha preso al balzo inanellando sei scratch consecutivi, che gli hanno permesso di mettere tutti alle corde. Il primo degli inseguitori cavalca anche lui una Fiesta, ma è un altra sorpresa di quest’Argentina e risponde al nome di Mads Ostberg. Il Norvegese approfitta della posizione di partenza ma ci mette anche tanto del suo e riesce a chiudere la giornata con un gap di 55″.7. Quelli della terza piazza un plotone di quattro vetture con Neuville, Ogier, Tanak e Latvala viaggiano ad una minutata dalla testa. Un ritardo pagato per qualcuno con l’addizionale di qualche problemino più o meno grave, ma per tutta la gara se le danno di santa ragione ed al riposo serale si presentano in un fazzoletto di 10″ (a parte JM che fora in vista del traguardo). La gara è lunga e durissima ed anche se si scannano per il gradino basso del podio sanno bene che in un niente, potrebbero giocarsi anche la vittoria. Citroen e Hyundai a parte Neuville affondano prima di rientrare a Villa Carlos Paz per la pausa pranzo, Meeke forza ma si ribalta ed è costretto a fermarsi, mentre Breen spancia e manda K.O. il cambio. In Hyundai le seconde guide si scrollano di dosso tutti i timori e cominciano subito a martellare, ma entrambi disastrificano.