Il secondo round del ERC lascia le Azzorre ma non l’oceano Atlantico ed circus si trasferisce alle Canarie dove l’asfalto ritorna protagonista, ed a imporre il passo è il Russo Lukyanuk che non lascia spazio a nessuno.
Le mani sulla gara il Russo le allunga sin dal via con un frazione senza storia dove alla concorrenza non lascia nemmeno uno solo dei sei successi parziali di giornata. L’unica soddisfazione che lascia agli avversari, o meglio al solito Kajto e la leadership provvisoria sulla seconda speciale dove inciampa in una falsa partenza e nei canonici 10″ di penalità. Un dominio netto ma che una tantum non rispecchia il cliché Lukyanuk, fuoco e fiamme troppo spesso border line, il passo è sempre di quelli inarrivabili, ma regolare e senza la minima sbavatura, nonostante il meteo proponga una gara che alterna asciutto a qualche scroscio e un pò di nebbia. Nessun colpo del K.O. ma un continuo macinare secondi che sulle veloci stage delle Canarie pesano come macigni. Kajto gli resta a fatica in scia ma su una prova perde i freni e lascia per strada una quindicina di secondi. La prima tappa si chiude così con alle spalle del Russo Bruno Magalhàes, che dopo una partenza soft si mette nella scia del leader e a fine giornata brucia per soli 2″.2 Kajetanowicz. Uno show che Lukyanuk manda in scena anche nella seconda giornata, questa volta però di scratch ne stacca solamente quattro e due vanno al campione Polacco, che perde completamente contato dalla testa, ma anche grazie ai due scratch riesce a saltare Magalahàes che brucia sul traguardo finale per soli 6″: A dimostrazione di un intensa battaglia campale. Quarta piazza per uno strepitoso Ivan Ares, lo Spagnolo dopo le scaramucce iniziali si mette dietro Monzon, Lopes e Garcia, un duello tutto ispanico che infiamma la gara sino all’arrivo.