I primi di marzo il caso Rovanpera ha fatto discutere non poco, con pro e contro sulle barricate ma due gare da studente abbastanza diligente sono bastate per farlo diventare uno dei tanti, quello che Timo e papà volevano, e vogliono anche all’Adriatico, ma per il baby prodigio questa volta sarà dura resistere alla tentazione di salire in cattedra.
Per adesso è andato tutto da copione, con due gare da bravo studente ad imparare linee e traiettorie su un fondo tutto da scoprire. Meccanicamente uno step indietro rispetto a capitan Andreucci si è comunque dimostrato già molto veloce, qualche sbavatura c’è stata ma è evidente che anche se da fuori e da dentro la briglia la tengono stretta da buon cavallo di razza qualcosa in più del compitino è andato a cercarlo. D’altronde per capire limiti e meccanismi evitare sbavature è quasi impossibile, sopratutto per chi sa già di sapere andare a tutta birra. Il grande punto interrogativo dell’Adriatico sarà proprio lui, riuscirà a resistere a fare il bravo studente, limitandosi ad uscire solo un pò dalle righe con il rischio di essere mandato fuori dall’aula, oppure non resisterà alla tentazione di salire in cattedra e spiegare lui la lezione. Quì le strade sono strette, il fondo è compatto ma non come le autostrade finniche o lettoni e quindi c’è qualcosa da imparare, ma le speciali non sono poi così lente, le medie le buttano giù i bivi ed i cambi di direzione, ma in certe porzioni si va davvero veloci e quì il suo colpo di volante forse più nervoso di altri ma maledettamente preciso potrebbe mettere le ali Peugeot 208 T16, molto più che il solito sponsor bibitaro che lo ha inserito in questi giorni nel lungo elenco dei suoi piloti.