ROVANPERA VA OUT

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Dopo lo stop di ieri sera e tutto il teatrino che ha generato, con un (presunto) ordine inutile e dannoso per l’immagine, ma che i Finnici (dico i Finnici perché a sedici anni nemmeno per sbaglio si scrivono certi copioni) prima hanno plateizzato e poi smorzato caricando di pressione Kalle che è incappato in due falli che lo hanno portato al ritiro.

Non c’è che dire sull’asfalto è stato un scolaretto quasi modello, uno che a fine stagione a parità di mezzo farebbe (noi speriamo nel verbo farà) scintille. Sulla terra il suo elemento naturale ieri ha letteralmente incantato, fantastico a sfruttare l’ordine di partenza e grandissimo nelle repliche, ed a fine prova un’pò imbronciato sembrava cantare “voglio di più”. Ma qualche sbavatura gli ha fatto perdere qualche decimo e per lui avere Scandola li davanti e prenderle bruciava, ma è evidente che su quei fondi le scarpe del Veronese hanno tutta un altra resa. Una sorta di fotocopia dell’Argentina. Un pochino però ha mollato anche lui vista l’impossibilità di agganciare Umberto, riprendendo una versione dello scolaretto ma molto più veloce. Poi è arrivato l’ordine, anche se questo non è dato sapere, ed a dirlo si rischia di essere sbugiardati da entrambe le parti in causa. Ma per scivolare in quarta piazza c’erano tante maniere di farlo, in maniera così plateale o lo si fa a testa vuota (ma visto chi c’è dietro è molto improbabile) oppure per esprimere il proprio dissenso. Silenzio tombale polemiche alle stelle e poi dalla regia si è andati a stemperare i toni, ci viene da dire maliziosamente una volta che si era sicuri che il messaggio era passato. Con la posizione di partenza conveniente, e tutto quel teatro, Kalle si è trovato a sedici anni a partire con la pressione a mille, e purtroppo è inciampato due volte. Un peccato si per uno stupido risultato sfumato, ma una lezione per crescere impagabile. La campagna Italiana per Harry e Timo era votata solo alla crescita, i risultati un di più sulla terra, ma forse la lezione più importante è arrivata proprio sulla terra (gestire una pressione che forse sino ad oggi non aveva mai avuto).

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