Lo sbarco in Sardegna di Mikkelsen in casa Citroen ha aperto un vero tornado su Versailles, tra le dichiarazioni di reciproco amore tra il Norvegese e gli uomini dello “chevron” quasi a volere preparare il terreno ad un suo ingresso full-time in squadra (e si mormora manchi solo la firma), adesso Sainz non fa mistero di essere interessato al ruolo di collaudatore.
Argentina e Portogallo hanno fatto saltare molte delle linee imposte dall’alto in casa Citroen, troppi zeri segnati dai piloti troppi errori e rovinosi incidenti, per una vettura dal grande potenziale, ma con qualche equazione su telaio e set-up che non sembra così facile da risolvere. Così Matton ha finalmente avuto il semaforo verde per quello che forse avrebbe voluto fare già parecchi mesi fa, ma in questi mesi la lista dei signor si è davvero molto lunga, come i bocconi inghiottiti a difendere l’indifendibile. Per loro fortuna Mikkelsen è rimasto sulla piazza dopo il nulla di fatto con Hyundai, e questo ha permesso di rompere gli schemi per una presenza a spot in terra di Sardegna che però ha il sapore di un aperitivo, in vista di una cena con tutte le portate. Ma le cose non sono mai così semplici, purtroppo per Mikkelsen, ed ora a farsi avanti per la parte collaudi è sua maestà Carlos Sainz una posizione che sia pure sotto l’aspetto collaudo ridimensiona la figura del Norvegese. L’ipotesi Sainz collaudatore della C3 è già da un po di tempo che circola nell’ambiente, ed il fatto che ora il Madrileno abbia come dire ufficializzato la sua candidatura è difficile credere sia una cosa buttata li. Carlos oltre ad essere già sottocontratto PSA per i rally raid, può vantare dalla sua il supporto di Citroen Spagna che nella politica del gruppo Francese è un entità molto pesante. A questo punto però con certezze e posizioni barcollanti, non è detto che a rompere i giochi possano arrivare i baroni di Francia, ed allora si che salterebbero tutti gli schemi e forse anche delle teste.