Dopo il problema polvere forature cappottamenti ecc.. che hanno alimentato le polemiche dei top driver in Portogallo e subito dopo in Sardegna sulle veloci speciali Polacche con un pizzico di pioggia la polvere non dovrebbe costituire un problema, unico vero problema la posizione sulla strada ma in questo caso tocca sempre ad Ogier compromettere la propria gara.
Certamente il caso Neuville Latvala in Portogallo è stato gestito nei migliori dei modi, prima con l’allert radio e poi con l’aggiustamento del tempo. La gara era oramai compromessa ma l’amaro in bocca per rallentare ancora di più e poi restarci nella polvere JM non l’ha digerita bene, ed in Sardegna appena è arrivata la foratura di Ostberg e problema simile si è fatto sentire eccome. Ma da che mondo e mondo il problema polvere c’è sempre stato, ed in un ottica moderna la correzione del tempo non è una panacea ma una soluzione di giustizia sportiva (purché applicata con continuità e da collegi presieduti dalle stesse figure). Molto meno lo sono gli stop radio, perché non è mai semplice chiedere uno stop, in questo caso entra in gioco la sicurezza e va bene, ma a questo punto è lecito chiedersi ma una volta i rally erano delle vere corse al massacro. Un evoluzione delle corse con le bighe. Ma questi problemi non c’erano due anni fa quando si davano spesso due minuti e vai, raramente tre, tutti zitti e va bene così, tanto se a lamentarsi erano gli Ostberg o chi non si giocava niente il problema sicurezza non è mai stato ritenuto tale. Ed in questi due anni non è cambiato niente, tranne un dettaglio le Polo non sono più la e le macchine a giocarsi i podi o anche un punto che può volere dire vincere il mondiale. Ed allora appena ci si sente penalizzati piloti e team tirano subito fuori il fiato, logico. Ma a noi però sorge spontanea una domanda, ed il caso Neuville in Portogallo è un esempio lampante. Va bene sportivamente ha subito un danno, ma la davanti a tutti il signor Ogier che apriva la strada perdeva secondi, ed in Sardegna ci ha lasciato la gara, ed è grande la probabilità che anche in Polonia rimedi un gap che ne comprometta il successo. In passato siamo sempre stati dalla parte di Ogier, e crediamo che la soluzione di oggi solo una tappa davanti di ufficio non sia certo il massimo, ma meglio di niente. Ma se il principio per Ogier è “si fo..” Thierry che partiva dietro come in Portogallo ne aveva un indubbio vantaggio, ma anche la possibilità di incappare in una sventura come la polvere di un avversario raggiunto fa anche quella parte del gioco. Andare a ritoccargli il tempo allora è stato un atto di giustizia o di ingiustizia. L’equilibrio tra tanti piloti e macchine sta alimentando le polemiche su problematiche da sempre considerate parte del gioco, ed i legislatori prima di intervenire dovrebbero pensare a lungo sull’equilibrio tra regole e giustizia sportiva.