Il calendario 2018 WRC dopo anni di crisi torna a dare segni di ripresa, ma dal punto di vista sportivo l’involuzione è netta, come nell’ERC gli accordi contrattuali con il promoter hanno abbandonato la loro rigidità a favore di chi sul piatto è disposto a giocare al rialzo. Ed a farne le spese potrebbe essere la Nuova Zelanda unica candidatura con le carte in regola.
La prima bozza del calendario 2018 dovrebbe essere presentata in una riunione al rally di Germania e la possibilità di vedere crescere gli eventi da 13 a 14 è sempre più concreta nonostante il parere contrario (ed unanime) dei competitor. Tra i rally a rischio, o forse già praticamente fuori c’è il Polonia diventato pericoloso dopo il report post gara. Pubblico indisciplinato e controllato in maniera blanda, manco fosse cambiato qualcosa rispetto agli anni precedenti, la sicurezza del rally Polacco è sempre stata un problema che stranamente però chi doveva vedere non ha mai visto. Ora però le nuove candidate Croazia e Turchia (tornata alla carica in questi ultimi mesi), la prima senza un edizione zero la seconda in condizioni analoghe visto che Antalya è stata messa fuori gioco perché nelle eventuali gittate dei missili Siriani. Le falle sono molte, forse troppe, ma i budget per garantirsi l’ingresso sono saliti con il passare dei giorni. Ed anche una candidatura sicura come quella Neo Zelandese, con un edizione 0 in programma, una solida struttura federale in grado di garantire esperienza e professionalità, alla quale i kiwi stanno lavorando da due anni sembra sia stata accantonata in un lampo, lasciando letteralmente senza parole gli uomini che ad Auckland hanno lavorato senza sosta al loro rientro nel WRC. Per ora le polemiche non sono ancora esplose, ma se a fare tacere i Polacchi ci sarà il report sulla sicurezza, per la nuova zelanda verrà rispolverata la storiella della trasferta onerosa. Purtroppo la cruda realtà è il delicato equilibrio tra federazione e promoter, con la fusione tra interessi politici ed economici, con un rischio sempre più elevato di snaturare il WRC, ed il rischio di ripetere le brutta figura rimediata in Cina è altissimo. .