Una settimana pre Germania monopolizzata dal test di Loeb sui colli des Vosges, un operazione ad alto contenuto mediatico, con molti possibili sviluppi tecnici e sportivi tutti in divenire che come in una partita a scacchi scopriremo mossa dopo mossa nelle settimane a venire.
Finalmente il tanto atteso test di Loeb sulla Citroen C3 WRC+ è arrivato, ed ha monopolizzato i media di tutto il pianeta rally. Il primo passo è stato fatto e questo è quello che conta, il resto ma sopratutto le dichiarazioni sono quelle di circostanza, si potrebbe anche dire programmate ad uso stampa visto che il reparto media dello “Chevron” ha saputo trarre il massimo profitto mediatico dal ritorno di Loeb al volante di una Citroen ufficiale. Visto che sul posto oltre ai fotografi e cameramen c’è era anche uno stuolo di giornalisti per nulla in incognito. Ma passiamo al test vero e proprio che sicuramente è servito a sua maestà per farsi un idea della vettura, ma visto il tipo di strada con una carreggiata abbastanza larga e gli oltre 300 chilometri percorsi (una buona metà sotto la pioggia) a Loeb servivano per fare dei chilometri e riprendere i vecchi automatismi, le vecchie WRC avevano cavallo in meno, ma dalla sua ha una lunga assenza dai rally se non qualche uscita a sport con auto di classi differenti, oltre ai programmi ufficiali (WRX e Raid) fatti con vetture più performanti. Qualche indicazione è scaturita anche in vista Germania, ma stiamo parlando di qualche click nulla di più, visto che le soluzioni tecniche in un test pre gara sono generalmente limitate (quale era quello Alsaziano). Più che un test è sembrata una prima presa di contatto servita a doc sul vassoio mediatico, che però a Loeb è servita a prendere la confidenza necessaria con la C3 in vista di qualche test vero, quelli che fanno tremare una squadra che non riesce a trovare il bandolo della matassa e potrebbero costare cari al reparto tecnico quanto a chi è al timone. Una partita interessante tutta in divenire, con un importante fronda dei fans di Loeb che vorrebbero rivederlo tornare al volante. Un opportunità decisamente remota, qualche pensiero la mente dell’extraterrestre deve averla attraversata, perché guidare una WRC+ non appiattisce i valori dei piloti ma esalta chi sa dare qualcosa in più. Ma dopo quanto a vinto, e sopratutto nell’ultima stagione a mezzo servizio è chiaro che un ingresso non sarebbe per fare presenza, ma per inanellare altri successi. Ed al momento che resta da chiarire se il problema della vettura è legato a set-up e trasmissioni. oppure al telaio, l’attrattiva di battersi con una vettura che oggi paga alla concorrenza non è certo il sogno di chi ha vinto tutto, ed un eventuale rientro sarebbe per lasciare il segno. Ma se da tester a pilota il passo non è lungo, ancora più breve potrebbe essere il passaggio l timone della squadra. Certo oggi è in attività e quindi per fargli intraprendere quest’indirizzo sul piatto bisognerà scender un budget degno di questo nome, la cosa non è così scontata ma visti i risultati della prima stagione dove imperava il metà prezzo, forse qualcuno dall’alto potrebbe rivedere le sue posizioni.