Il caso Ogeir e Ford ha rimandato tutti in Australia, per delle risposte che avevamo anticipato potevano anche slittare, ed a quanto pare così è stato. Un film già visto alla fine del 2016 a mancare oggi come allora è il si di Ford, che poi ad effetto domino andrà a fare cadere tutte le tessere.
Rinviare tutti in Australia, dopo avere spostato la fatidica decisione di settimana in settimana, può sembrare un eccesso di fiducia, anche se da metà ottobre in avanti certe dichiarazioni sembrano seguire una strategia per forzare la mano a Ford nella trattativa con M-Sport. Un deja vu andato in scena un anno fa, allora come oggi la scelta era obbligata, tutto il resto è stato un contorno che aveva sfiorato la pantomima. La differenza dall’anno passato è consistente ed ha il peso di due titoli iridati, per cui il si di Ford che allora era una chimera oggi è forzatamente scontato. A mancare sono i soliti dettagli, legati al peso economico dell’impegno, ma anche i tempi di una decisione delicata per l’immagine dell’ovale blu. In passato Ford ha sempre marciato sui risultati altrui, ma questa volta rischia un dannoso effetto boomerang. Ogier questa volta la maschera l’ha dovuta gettare almeno per metà visto che da fine Settembre sulla trattativa con Citroen è sceso il gelo. La possibilità del ritiro o di un anno sabbatico, assomiglia troppo alla recita mandata in scena lo scorso anno. Con la variante del battitore libero, stile Mikkelsen ma con un programma M-Sport già confezionato. Ma se Ogier sarà la prima tessera a cadere al seguito della decisione Ford, ci sono tutte le altre. Per Evans poco cambia prima o seconda guida che sia, così non è per Suninen che come terza vettura potrebbe contare solo mezza stagione (da spartire con Camilli). E poi c’è anche D-Mack che pur dirottando una parte del budget per evolvere i prodotti dedicati a ERC e serie Nazionali, nel WRC ci vuole restare anche solo a mezzo servizio, ma in questa situazione di incertezza non ha ben chiaro cosa e chi può avere a disposizione. Una situazione complessa per molti ma non per Ogier, visto il rischio che tutto scivoli a fine mese o anche qualche giorno più in la è decisamente elevato.