Il bresciano Ricci (Ford Fiesta – R5) s’impone nella gara di Cingoli, seconda tappa del Raceday Terra, contenendo la veemente rimonta di Marchioro. Podio (foto Race&Motion) tutto Fiesta, con l’esemplare di Trentin sul gradino basso. Fanari, quarto, svetta nella classifica del campionato terraiolo, lo sloveno Peljhan è re di Produzione, Vagini d’un soffio nel Due Ruote Motrici.
Perde le battaglie ma vince la guerra di Cingoli, Luigi Ricci. Il bresciano, navigato dalla moglie Christine Pfister su una Ford Fiesta (classe R5), s’impone nel Rally Balcone delle Marche contendo il veemente ritorno di Niccolò Marchioro, padrone della seconda metà di gara. Alla ‘rondinella’ basta un successo parziale (nella terza frazione) per mettere le mani su un buonissimo successo, frutto di una condotta lucida, attenta e pure audace: a favorire la vittoria di Ricci, infatti, c’è anche una scelta di gomme in contro tendenza rispetto alla concorrenza che premia l’azzardo dell’esperto bresciano.
L’argento di Nicolò Marchioro non è da meno: il giovane terraiolo veneto, certamente uno dei migliori giovani specialisti nostrani, dimostra il suo valore nella gara d’esordio sulla Fiesta di classe R5 (condivisa con Marco Marchetti) centrando un tris di primi nella seconda parte di gara che gli consente persino di cullare il sogno di dare la scalata al gradino centrale del podio. La piazza d’onore è comunque un ottimo risultato. Sorride, ma a denti stretti, Marco Trentin: il terzo posto del veneto, sempre affiancato da Alice De Marco, non può essere soddisfatto degli oltre 23” incassati dal vincitore; divario per lo più riconducibile ad una scelta di pneumatici infelice ad inizio gara, anche se solo a tratti l’esperto ex campione dell’ex Trofeo Terra federale riesce a tenere il passo dei migliori.
Quarto posto ma vittoria virtuale per Francesco Fanari. Il successo del pilota a bordo di una Fiesta – WRC appariva ad inizio gara più che pronosticabile, ma un errore dell’esperto umbro sulla seconda speciale, con spegnimento del motore, costringe Fanari a rivedere i suoi piani e a rimboccarsi le maniche per intascare un quarto posto che vale comunque un hurrà nella classifica del Raceday (i primi tre non sono infatti iscritti alla fortunata serie voluta dal patron Alberto Pirelli).
Rendina-Inglesi (Skoda Fabia – R5) sono quinti al termine di una gara regolare e precedono al fotofinish i ‘quasi locali’ Christian Marchioro-Dall’Olmo (Peugeot 207 – S2000). Un secondo dietro al tandem titano, ecco Pierangioli-Neri (Mitsubishi Evo IX – R4), neo leader del Raceday anche grazie alla sventurata defezione di Cobbe-Turco (non partiti a causa di un incidente nello shake-down). Gianesini-Bergonzi (Skoda Fabia – R5) si attestano appena sopra la barriera del minuto di distacco, con meno di due secondi di margine sui veneti Smiderle-Bordin (Ford Fiesta – WRC), i quali accolgono la nona posizione come un insipido brodino dopo la vittoria nella seconda speciale che li aveva proiettati in testa; una disavventura sulla quarta prova, mentre tentano di recuperare la vetta appena persa a favore dei futuri vincitori, li caccia ad oltre un minuto di distacco, facendoli poi finire, appunto, appena dentro la top-10. L’elenco dei migliori dieci si chiude con la datata Peugeot 206-WRC di Vicario-Doneddu.
Esclusi dalla zona più nobile della classifica, ma comunque con buone ragioni di brindare, gli sloveni Peljhan-Verbic (Mitsubishi Evo IX – N4), tredicesimi assoluti e vincitori di gruppo N per 4” sull’intramontabile romagnolo Bentivogli (Subaru Impreza); la diciassettesima posizione vale ai sammarinesi Vagnini-Baldazzi (Renault Clio – R3C) il trionfo tra le due ruote motrici su Trevisani-Muffolini (Peugeot 208 – R2B).
Il Raceday Terra tornerà in scena nel fine settimana centrale di dicembre, con l’atteso appuntamento con il Prealpi Master Show.