C’era una volta la libertà più totale, ed i rally spesso erano anche tattica rallentamenti gioco di squadra ecc.. Da contraltare però c’erano le gerarchie di squadra blindate a volte anche nei contratti. Oggi però la musica è cambiata, solo puro sano spirito sportivo, se poi la battaglia viene meno si inventano alchimie come gli ordini di partenza soluzioni ancora più antisportive.
Cosa c’è di più orribile degli ordini di squadra, dissero i ben pensanti, oppure vedere un concorrente che a fine tappa rallenta per lasciare passare gli avversari per primi, ed avere nella tappa seguente il vantaggio di partire dietro e non pulire la strada. Una pratica orribile per chi ha una visione dello sport da centometrista, cosa orribile rallentare bisognerebbe andare sempre a tutta anche a rischio di frantumarsi le ossa. Però nel nostro malsano principio di sportività a giocarsi una gara deve essere comunque l’equipaggio o se vogliamo la squadra non certamente il legislatore o chi organizza e promuove lo spettacolo. Ma all’inizio del nuovo millenio quando in alcune gare si rallentava spudoratamente, in Fia questo fu giudicato antisportivo, come spiegare alla massaia che sta a casa davanti al televisore il perché di questo. Una questione da un milione di dollari visto che a nostro giudizio già allora esistevano i telecomandi e a meno di essere obbligata avrebbe cambiato canale, almeno allora quando qualcosa andava in onda ancora in chiaro. Sinceramente assistere alle tattiche nelle prime tappe della Dakar non crediamo sia stata cosa malevola, anzi riteniamo abbia aggiunto pepe alla gara, con un Al Attiya che nella tappa di apertura cerca di guadagnare più che può, mentre tutte le Peugeot che se la prendono con la dovuta calma. Ed il giorno dopo una frazione delle più avvincenti con Nasser in difficoltà a fare strada e i leoni di Sochaux a tutta per ribaltare la classifica. Aggiungere all’elemento velocistico quello tattico secondo noi è un plus valore che rende più vibrante la gara, in grado di appassionare e fare discutere i fans, mentre per gli altri il problema non si pone minimamente visto che nessuno sembra essersi scandalizzato. Però tattica vincente o perdente ogni concorrente è stato lui a decidere come giocare le sue carte, nel WRC con gli ordini di partenza prestabiliti non sono i piloti a decidere ma l’arbitro che decide le regole. Una cosa che non sta ne in cielo ne in terra, ma nel WRC dopo tante polemiche è ancora di casa.