L’Africa Eco Race si conclude con la tradizionale speciale parata con alle sppalle la cornice del Lago Rosa che accompagna la carovana a Dakar, dove a festeggiare è il buggy di Serradori capace di fare la differenza nelle dune della Mauritania.
Il bello dei rally raid, o come li si preferisce chiamare Cross Country oppure Tout Terrain, è di esaltare il fiuto dei piloti oltre alla loro capacità di gestire le loro vetture. Tutti fattori che sono in grado di ribaltare il risultato di una gara anche quando questo sembra scolpito nella roccia. Il favoritissimo Vasilyev si è così dovuto arrendere a Serradori proprio quando stava già pregustandosi il bis. A fare la differenza è stata la seconda parte della tappa Marathon (due giornate di gare senza assistenza), il Russo gioca di rimessa ed attende Serradori alle prime dune per poi marcarlo sulle tracce, ma la sua Mini strada facendo lo costringe ad un lunghissimo stop per un problema alla cinghia di distribuzione. Nel finale Serradori si insabbia, ma Vasilyev ripartito con più di un ora sul groppone finisce anche lui nella morsa della sabbia Mauritana. A fine prova il conto supera l’ora e venti, in qualche maniera salva la piazza d’onore, ma il ritardo nella generale supera l’ora, ed a quel punto i ruoli si invertono con il Francese che passa in marcatura ed il Russo a inseguire, posizioni che restano congelate sino all’arrivo di Dakar. A Serradori però va dato atto non solo di avere saputo ribaltare la situazione sulle dune della Mauritania, ma sopratutto nelle impegnative e dure prove in Marocco con un evidente vantaggio della Mini del Russo in grado di giocare al gatto con il topo, ha rinunciato a tentare il sorpasso a tutti i costi ma lo ha sempre marcato molto da vicino pronto a sfruttare eventuali debacle. Che sono puntualmente arrivate in Mauritania. Al terzo posto il buggy MD del Francese Pascal Thomasse, bravo sulle piste del Marocco, ma sopratutto nel Sahara Mauritano dove ha risposto clpo su colpo agli attacchi del Iveco Powerstar di De Rooij, che per mezz’ora manca l’appuntamento con il podio finale a cui non ha mai fatto mistero di ambire.