LA MANO DEL PADRONE

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Il Montecarlo si sa non è mai avaro di sorprese, ma anche una seconda tappa che parte tutta in bianco non spaventa Ogier, che sa di potere fare la differenza e la fa dove tutti gli altri non osano e da quel momento va in controllo, obbiettivo mantenere Tanak oltre il mezzo minuto, ed al parco di Monaco ci arriva con 33″.5.

Il sabato ci si risveglia con un Montecarlo diverso ma ancora più affascinante, il percorso non ha le insidie dell’anno passato ma il ribaltone del meteo propone i quasi trenta chilometri che portano a Corps completamente innevati. Una neve fradicia che favorisce chi parte dietro, ma che fa paura e dove è difficile trovare il limite. Ed allora Ogier decide che è ora di fare sentire la mano del padrone, un tempo pesantissimo il suo che mette alle corde anche Tanak che inciampa in un testa coda, che gli fa perdere ogni velleità di provarci. Ed a Corps c’è un uomo solo al comando inseguito da tre Toyota che però veleggiano oltre il minuto e quindici, scusate se è poco. Il resto della tappa vede il pilota di casa andare in controllo, anche in maniera sfacciata pur di tagliare qualsiasi rischio. Tanak invece prova una reazione, tra aquaplaning e qualche dritto di troppo rimedia un pò di spaventi ma alla fine dimezza il suo vantaggio. Ma l’impressione è che 80% sia per gentile concessione. Questa volta Ogier ha letteralmente messo a tacere qualsiasi commento, lui extraterrestre non è, sbaglia come tutti i piloti di questo mondo, ma in questa gara ha impressionato per la capacità di unire pensieri e azioni, cambiando ritmo più volte nel corso della gara. Sempre presente quando c’è da fare la differenza, che questa arrivi come a Corps oppure sfumi come nella speciale dove è rimasto in bilico sul canale di scolo perdendo un bel mezzo minuto. Terzo un Latavala inappuntabile conscio che i giochi sono fatti lascia al compagno in caccia di Ogier e si limita a gestire una terza piazza pesantissima.    

CLASSIFICA

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