I trenta chilometri di El Chocolate sono quelli che fanno la differenza, una speciale che in entrambi i passaggi mette in ginocchio chi pulisce la strada e favorisce chi parte dietro ed a giocare al meglio le loro carte sono Dani Sordo e Sebastien Loeb.
Lo scenario non è quello di una prima tappa apocalittica come quella di Svezia, ma se Ogier in qualche maniera riesce a mantenere vive le proprie speranze, Neuville che questa volta è primo sulla strada deve issare bandiera bianca ancora prima che qualche noia tecnica gli tagli completamente le gambe. E’ evidente che chi gioca suonando la carica dalle retrovie ne trae un bel vantaggio, ma a sorpresa a fare saltare il banco nel primo passaggio a El Chocolate è Dani Sordo, lo Spagnolo parte subito molto forte, ma su quei trentuno chilometri fa una differenza di quelle importante, prendendo una leadership che rivela una Hyundai in forma smagliante. Che purtroppo Neuville, nonostante una guida stratosferica non può sfruttare, ed un Mikkelsen non pervenuto a fatica riesce a tenere il passo di chi gli parte davanti nonostante sia il sesto nell’ordine di partenza. Nella seconda tornata il Cantabro forte di una quindicina di secondi sa di avere dalla sua il vantaggio della strada e gestisce forse un pò troppo. O meglio non si guarda alle spalle ed uno strepitoso Loeb in continuo crescendo che riesce a dimezzare il suo svantaggio, prima salta Meeke e poi a Ortega fa una altro steep in avanti. Una gara sensazionale quella di Loeb, con un passo ottimo nelle prime battute che è andato in continuo crescendo, ma che sopratutto ha esaltato una solidità mentale con un qualcosa in più rispetto a quando aveva deciso di dire basta. Terzo ad un paio di manciate di secondi il favoritissimo Tanak, come i primi due ha dato l’anima e forse anche di più, mettendo le ali ad un Yaris che in quota sembra soffrire ancora un pò di vertigini, anche se lui non si lamenta. Quarto oltre i 20″ Meeke che parte alla grandissima, ma nel finale inciampa in due testa coda e perde due posizioni in due speciali. La forma non sarà smagliante ma è buona, a tradirlo è la pressione, sentire il fiato sul collo di Loeb che pensava potesse essere qualche secondo più in la lo innervosisce anche se cerca di non darlo a vedere. A chiudere la top five ci pensa un imperiale Ogier, secondo sulla strada come l’anno passato, ed anche con lo stesso ritardo, ma qualche secondo perso per un testa coda, ed una grande determinazione fa presagire che non ha ancora deposto le armi. Concludono la frazione anzi tempo Suninen, Lappi, Latvala e Evans, ma dei tre solo il Gallese lo fa quando è in lotta all’arma bianca per il podio, un segnale importante per capitan Ogier che può vedere i miglioramenti della Fiesta sulle speciali in altura.