Scatta al Lirenas la 17° stagione della serie per asfaltisti: emigrato Crugnola, l’ex campione europeo resta senza rivali di rango ad impensierirlo. Montepremi di lusso, ma a Cassino il calo d’iscrizioni è sensibile: solo effetto dell’assenza dei trofei Renault?
Luca Rossetti, un campione vero, non è il tipo che ami vincere facile. Eppure, quest’anno, il rischio che gli spetti questo destino è piuttosto concreto: a differenza di quanto avvenuto nel 2017, infatti, l’IRC aprirà al Lirenas la sua diciassettesima edizione senza un avversario che possa realisticamente impensierire il friulano. Uscito di scena Crugnola, la serie per lo più popolata da gentleman driver specializzati nelle gare su asfalto presenta uno scenario più simile a quello di due anni fa: diversi buonissimi piloti, ma nessuno con le stimmate dell’alter-ego di Rossetti. Poi, certo, i quattro capitoli dei quali si comporrà la vicenda agonistica dell’IRC 2018 potrebbero riservare sorprese anche clamorose: del resto, nel 2016 – quando gli equilibri erano più simili a quelli di quest’anno, fatto salvo che Alessandro Re correva con una WRC e non con una R5 –, Rossetti vide sfuggire il titolo nel rocambolesco ed imprevedibile epilogo di Dronero. Al netto di situazioni ‘strane’, tuttavia, è davvero difficile pensare che Luca Rossetti ed Eleonora Mori, ancora in gara sulla fida Skoda Fabia R5 della PA Racing, possano mancare il bis.
A cercare di tenere sulle spine Rox ci proveranno ‘Pedro’ (Hyundai I20 WRC) e Gianesini (Ford Fiesta), i più accreditabili tra i cinque iscritti al Lirenas con vetture WRC, ed i vari avversari di classe R5, a partire dai giovani lombardi Alessandro Re (Skoda Fabia) e ‘Gio’ Di Palma (idem) e dai transalpini Pierre Campana (Peugeot 208) e Paul Alerini (Ford Fiesta). Non lotteranno per le posizioni di vertice, ma daranno interesse alla serie i vari Michele Rovatti (ora saltato su una Renault Clio S1600), Marco Asnaghi (favorito al titolo R3 dopo l’uscita di scena dello stesso Rovatti) ed i protagonisti della R2B, a partire dal giovane Tommaso Ciuffi.
Per tutti loro, in palio ci sarà un montepremi al solito sontuoso, che quest’anno proporrà al campione assoluto la possibilità di scegliere tra l’incasso del premio in denaro (30.000 Euro per il vincitore assoluto, al quale va aggiunto il gruzzolo spettante per il titolo di classe) e la partecipazione al Tour de Corse 2019 con una Fiesta R5 della M-Sport. Ce n’è abbastanza per attirare un bel po’ di concorrenti, eppure a Cassino gli iscritti sono 78: 53 nella gara internazionale, 25 in quella nazionale. Il totale dice due in meno del solo internazionale del 2017 (-30%); dodici mesi fa la somma degli iscritti superò quota cento (103), il che si traduce in un calo del 24% rispetto ad allora. Flessione importante, di certo spiegabile con l’uscita di scena dei trofei Renault dal campionato, visto che le classi che hanno perso il maggior numero d’iscritti sono proprio la N3 e la R3C. Prima di far suonare campanelli d’allarme, aspettiamo il riscontro del Taro (che lo scorso anno segnò il proprio record d’iscritti).