Quando le WRC+ sono state introdotte l’anno passato a crederci non erano in molti, ed invece si sono rivelate un grande successo per lo spettacolo che hanno creato, ma anche per il grande equilibrio generato nel campionato, ma ora il mandato a tempo delle WRC+ sta per scadere e bisogna ritornare a pensare al futuro prossimo.
Dopo un lungo periodo iridato caratterizzato dalle world rally car, la classe regina del mondiale passò dalla motorizzazione due litri a quella 1.6, un altro periodo temporale che andò comunque oltre il suo mandato tri o quadriennale. Ma dal 2015 si deliberò per un cambiamento netto, con le WRC+, un nuovo look ma anche una bella iniezione di cavalli, quelli che sono alla base dell’attuale equilibrio prestazionale. Un mandato a tempo come quelli precedenti, che potrebbe andare al rinnovo, come è già successo spesso in passato. I risultati dopo una stagione e mezza parlano da soli, tanto da meritarsi un rinnovo con lode, ma a minare questo c’è l’argomento costi, le plus hanno generato un impennata verticale che ha letteralmente azzerato il vecchio indotto, dagli affitti al mercato dell’usato. Un aspetto che nessuno aveva valutato, ed aveva permesso a strutture come M-Sport di lavorare parallelamente sul binario ufficiali e su quello clienti. Ma sia pure in maniera differente aveva visto il lavoro di alcuni costruttori come Citroen lavorare su questa falsariga, sia pure cedendo in esterna l’intero reparto clienti. Oggi finita la stagione di prova (2017), dove in molti hanno faticato ad andare a regime con una vettura che ha obbligato tutti a ripartire da zero; oggi tutte le case cominciano ad avere le prime vetture da pensionare, ma nessuno sembra in grado di piazzarle, anche chi come Wilson che nel suo portafoglio clienti ha un gran numero di nomi. Uno sviluppo che nessuno si attendeva ed ha messo molti in allarme. Per cui lasciando da parte il futuristico elettrico, oppure un più probabile ibrido, il problema vero di oggi sulla quale sono state avviate le prime consultazioni è il da farsi per correggere un regolamento che funziona bene ma ha fatto deragliare i costi. La soluzione se si vuole restare su questo regolamento ad oggi propone solo due strade, un ulteriore giro di vite sulla durata della meccanica oppure una netta inversione di tendenza sul contingentamento di motori e trasmissioni.