Il campionato Europeo quest’anno sembra avere trovato il suo Zar, un Lukyanuk imperiale che si impone in maniera cristallina sugli asfalti delle Canarie, dove domina ma senza tutti quei pericolosi eccessi a cui ci aveva abituati in passato.
Il Russo Lukyanuk in versione 2018 non ci ricorda nemmeno lontanamente il cavallo pazzo che solamente un anno fa metteva in ginocchio i suoi avversari, per poi andare gambe all’aria qualche chilometro più in la buttando alle ortiche una lunga serie di vittorie assolute: Ma probabilmente anche qualche campionato continentale. Il secondo round dell’ERC alle Canarie lo chiude alla fine della prima boucle, senza eccessi nessuna prestazione mostre, ma un buon passo che nelle prime speciali gli basta per mettere già qualche secondo tra se ed i rivali continentali, ma sui ventitre chilometri di Artenara da un piccolo giro di vite. Abbastanza per portare i sui Euro avversari Gryazin, Suares, Pellier e Kreim oltre i 15″, e scrollarsi dalle spalle la presenza di Cruz e Fuster i due Iberici partiti subito a tutta. Nel pomeriggio del venerdì con qualche secondo dalla sua il Russo resta in cattedra, non esagera ma inanella comunque tre scratch e porta il suo vantaggio sulla Fabia del suo connazionale Gryazin ad oltre venti secondi. Nulla di decisivo, ma un impronta ben chiara data ad una gara che ha sempre più in pugno. Il ritmo non è impossibile ma il fiato di chi li insegue è sempre più corto e nel finale di tappa il Tedesco Kreim riesce a mettersi dietro Suares, ma il loro distacco dai primi sfiora già il minuto. La seconda frazione non propone più adrenalina con i due Russi che si limitano a controllarsi, con Lukyanuk che visto il torpore generale fa segnare cinque successi scratch sui sei a disposizione. Gryazin ampiamente soddisfatto dell’argento molla qualche secondo di più solamente nel finale. L’unico a continuare del suo passo è Kreim, che con il passare dei chilometri consolida la sua terza posizione, mentre Suares nelle ultime prove perde qualche secondo di troppo, lasciando via libera alla Fabia made in Germany e riesce a salvare la posizione per 1″.5 sulla 208 di Pellier il rampollo dell’Academy Peugeot.